Fino al 18 febbraio 2018, alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, Nichelino (TO) è allestita la mostra dedicata a Luigi Serralunga, la prima antologica promossa dalla Città di Nichelino, sotto l’egida di Sistema Cultura con la direzione artistica di MEF – Museo Ettore Fico organizzata in collaborazione con Ordine Mauriziano e Reverse Agency, con il patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino e curata da Andrea Busto.
Con una selezione di oltre ottanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private, il MEF – Museo Ettore Fico propone questa mostra antologica di Luigi Serralunga, valente pittore e interprete della cultura artistica italiana a cavallo fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Luigi Serralunga nasce a Torino il 26 ottobre 1880, da una famiglia benestante, appartenente alla borghesia torinese e legata all’amministrazione regia. Trascorre la sua infanzia a Torino e nel 1896, dopo aver compiuto gli studi tecnici, si iscrive alla Reale Accademia Albertina di Belle Arti, dove frequenta i corsi triennali di architettura, geometria, figura, storia e ornato. Tra gli insegnanti dell’Accademia, tra cui compaiono anche Piercelestino Gilardi e Odoardo Tabacchi, vi è Giacomo Grosso, pittore affermato giunto al successo con la prima Biennale di Venezia, che si rivela essere il principale riferimento nella formazione artistica di Serralunga.
Egli si afferma gradualmente nella florida scena artistica torinese in cui operano personalità del calibro di Lorenzo Delleani, Cesare Saccaggi, Leonardo Bistolfi e Giovanni Guarlotti. Lo stile pittorico di Serralunga, inizialmente legato al gusto fin de siècle della pittura grossiana e ranzoniana, nel corso degli anni assume un’autonomia espressiva che trova i migliori esiti nella ritrattistica, nel nudo, nelle scene di caccia e in alcune nature morte, soggetti resi con una grafia leggera, al limite del non finito. La sua poetica incarna i dettami della tradizione
tardo-simbolista, contaminata dalle suggestioni provenienti dalla grande stagione della pittura figurativa ottocentesca.
Nei ritratti delle dame e degli esponenti della borghesia cittadina, la luce tersa sottolinea il pallore dell’incarnato mentre la pennellata, dapprima più controllata e suadente e poi più sfrangiata e opaca, regala all’osservatore intensi brani di armonia cromatica e compositiva.
Serralunga, oltre che partecipare alle esposizioni annuali organizzate della Società Promotrice, è altrettanto presente nelle esposizioni organizzate dalla Società d’Incoraggiamento alle Belle Arti, in seno al Circolo degli Artisti, e dalla Società Amici dell’Arte, entrambe attive in Torino.
Accanto alla produzione artistica, Serralunga apre il proprio studio ai giovani artisti torinesi, che trovano in lui un maestro severo e capace: tra essi, Mattia Moreni ed Ettore Fico. Nel 1939, ormai malato, Serralunga partecipa alle selezioni per i Premi Sanremo di pittura, prima di abbandonare l’attività artistica e trascorrere gli ultimi mesi nella casa di Castiglione torinese.