Nicoletta Colombo e Giorgio Seveso curano per la Fondazione Corrente di Milano, una mostra dedicata a Giuseppe Migneco (Messina 1903-Milano 1997) a vent’anni dalla sua scomparsa. Si tratta di una rassegna di opere storiche, in mostra fino al 14 dicembre prossimo, che ne testimoniano l’attiva partecipazione al movimento milanese di Corrente, di cui tra i finali anni trenta e i primi anni quaranta fu protagonista insieme agli amici Ernesto Treccani, Aligi Sassu, Renato Birolli, Ennio Morlotti, Bruno Cassinari, Italo Valenti, Renato Guttuso, Arnaldo Badodi e altri giovani intellettuali, sostenitori della vivace funzione dell’artista nella società all’interno di una polemica radicalmente “antinovecentista”.
Una tra le prime definizioni della sua pittura è testimoniata da Beniamino Joppolo, che nel 1940, in occasione della mostra personale del pittore siciliano alla Galleria Genova di Genova, scriveva: “La sua pennellata lunga, aggressiva, di preferenza verde, tra cui fili di giallo-cromo vibrano, è quella che popola maggiormente il mondo di Migneco”, delineandone fin dagli esordi il “nativo espressionismo”.
Un mondo pervaso da un senso di solitudine, di angoscia irrisolta, che si rivelava in una pittura esistenziale rinnovata, neoromantica, trasfiguratrice, in spiccato contrasto con la figurazione strutturata e smaltata del “Novecento” conservatore e accademico.
La mostra raccoglie un nucleo di opere tra le più note del maestro siciliano, realizzate tra la fine degli anni trenta e il secondo conflitto mondiale, tra cui Capostazione di Ponteschiavo 1939, Grazietta e il gatto 1939, Autoritratto 1939, Massaie ubriache 1939, L’uomo che legge il giornale 1940, Natura morta con carciofi 1940, Cacciatori di lucertole 1942, ed altre provenienti dal collezionismo istituzionale e da quello privato, come le opere della collezione Fondazione Boschi di Stefano e dell’avvocato Giuseppe Iannaccone, tra cui Amanti al parco, L ‘uomo dal dito fasciato e Natura morta con maschere, del 1940.
Accompagnano i dipinti storici alcune opere realizzate in epoca matura, che rispondono alla specifica intenzione dell’artista di riprendere temi ed iconografie antecedenti.
La rassegna si avvale di un interessante apporto documentale, in parte inedito, consistente in cataloghi d’epoca, fotografie, lettere e materiali vari, che riportano all’attenzione il vitalismo anticonformista della “corrente” di pensiero in cui l’artista era inserito e il relativo clima di dibattito culturale in piena evoluzione negli anni problematici a ridosso della guerra.