Arte ribelle. 1968-1978 artisti e gruppi dal Sessantotto


Stampa

Luca Alinari, Elicoide e paesaggio, olio su tela, Ph: Fabrizio Stipari / CreVal

Alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese di Milano è allestita, fino al 9 dicembre prossimo, una mostra dedicata all’“Arte ribelle”, a quasi cinquant’anni dalla data-simbolo del Sessantotto, con la quale si intende indagare tutte quelle espressioni artistiche che in Italia si sono chiaramente ispirate alla protesta politica, alla speranza rivoluzionaria, alle spinte libertarie, e che si sono sviluppate a partire dal 1965, con le prime proteste per la guerra del Vietnam, per proseguire poi almeno sino alla metà degli anni settanta.
I direttori artistici delle Gallerie del Credito Valtellinese, Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, hanno accolto il progetto ideato da Marco Meneguzzo che, dietro a questo titolo emblematico, ha inteso analizzare il tentativo di costruire un linguaggio artistico politico e popolare insieme. La mostra presenta così un gruppo abbastanza ristretto di artisti, essenzialmente operanti tra Milano e Roma, mettendo a confronto linguaggi cosiddetti alti (pittura da un lato e arte concettuale e comportamentale dall’altro) e bassi (l’illustrazione di riviste e di fanzine), che in quegli anni hanno cercato di costruire un vero e proprio linguaggio espressivo al contempo innovativo e accettato dalle grandi masse, dove il confronto tra arte e illustrazione, tra arte e ciò che un tempo si definiva propaganda, pur essendo entrambi schierati ideologicamente dalla stessa parte, costituisce uno dei motivi più interessanti.
Quindi, questa mostra presenta una grande retrospettiva sui protagonisti sul fronte dell’arte di quel momento storico e sociale. Il curatore ha selezionato per questa rassegna un’ottantina di opere – alcune di grande dimensione e una nutrita serie di documenti illustrati, oltre alle testimonianze fotografiche, centrate non tanto sugli avvenimenti, ma sul costume dell’epoca.
Tra gli artisti presenti in mostra troviamo: Vincenzo Agnetti, Franco Angeli, Fernando De Filippi, Nanni Balestrini, Age, Paolo Baratella, Gianfranco Baruchello, Fabio Mauri, Mario Ceroli, Emilio Isgrò, Mario Schifano, Ugo La Pietra, Umberto Mariani, Franco Vaccari, Gianni Pettena, Gianni Emilio Simonetti, Giangiacomo Spadari, Franco Mazzucchelli. A questi artisti si affiancano Matteo Guarnaccia e Pablo Echaurren tra i molti, coloro che in quel periodo, magari anonimamente, hanno operato nel campo dell’illustrazione, del muralismo e nelle diverse altre forme di comunicazione visiva, a comporre un affresco ragionato di uno dei momenti più magmaticamente creativi della cultura italiana del Novecento.
Il catalogo della mostra si pone come strumento fondamentale per la comprensione dell’arte e dell’immaginario figurativo del periodo: un approfondito saggio del curatore, una serie di interviste inedite ai protagonisti, saggi dedicati a singoli aspetti del periodo, stilati da Alberto Saibene, Enrico Morteo, Francesca Caputo, Matteo Guarnaccia, un forte apparato iconografico farà di questo volume un punto di vista aggiornato sull’argomento.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *