Quei segni sui muri, sono arte!


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Di Ernesta Negro

 

KASSMAN, Berlin Hiding

Per qualcuno l’arte di strada è ancora anticonvenzionale, per altri ha la dignità per entrare in museo come è successo di recente a Berlino nel quartiere di Schöneberg, un’area della città un tempo sobborgo, oggi perfettamente integrata nel tessuto urbano, e così come succede a Torino.

Ha appena aperto una mostra interessante Street Art Volant! con il punto esclamativo e un mix, già nel nome, tra latino e inglese, segno di internazionalità. L’allestimento è nella sede museale Officina della Scrittura, in un’area periferica e industriale della città sabauda in strada da Bertolla all’Abbadia di Stura, quasi fuori dal comune in direzione Milano. Anche questo un segno distintivo e innovativo. La curiosità è cercar di capire come la strada e le opere murarie possano esser esposte in un luogo chiuso e delimitato: risolve il dubbio una ricca sezione fotografica che spiega e illustra la street art in molti luoghi del mondo. Gli scatti di David Kassman, Elisabetta Riccio, Eran Shakine, Avivit Segal e Luca Vianello amplificano i confini così New York, Berlino, Tel Aviv e Rio sono accostati nell’espressività di un linguaggio che ha molti stili. Il curatore Ermanno Tedeschi infatti parla di writers: dietro a molte opere c’è un esercizio di scrittura, calligrafica, frantumata, ordinata che usa strumenti diversi e spazi espressivi non poi così inusuali, se si pensa che gli uomini delle caverne lasciavano appunti sui muri.

Dalla mostra, adatta a tutti, si coglie la vivacità di una grammatica in evoluzione partendo dagli anni ottanta come si può osservare nell’opera di Rammellzee, un artista di fama internazionale, per arrivare alle più contemporanee sintesi grafiche delle opere degli artisti quali Chaz Bojorquez, Etnik, Galo e Opiemme.

Ma la street art non è solo opera di singoli, sia in virtù delle ampie superfici, sia perché è nata in clandestinità e richiedeva esecuzioni rapide: sul terrazzo esterno del museo Officina della Scrittura è stato realizzato dal vivo all’inaugurazione, ma diventerà permanente, un’opera anamorfica di graffitismo del collettivo Truly | Urban Artist.

La mostra resterà aperta sino al 14 gennaio 2018 a Torino in Officina della Scrittura – Museo del Segno e della Scrittura che ha un proprio percorso visitabile e un calendario con numerose attività culturali.

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