Baselitz. Sottosopra


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Georg Baselitz, Frau am Strand, 1981, Xylographie et linogravure en noir et bleu; offset apprêté, 800 x 603 mm. © Musées d’art et d’histoire, Ville de Genève, Cabinet d’arts graphiques. Photo: André Longchamp

Dal 15 settembre al 12 novembre, presso i Musei di Palazzo dei Pio di Carpi (MO), sono esposte 40 xilografie di Georg Baselitz (Deutschbaselitz, 1938), uno degli artisti più importanti, celebrati e influenti a livello internazionale.

Le opere realizzate tra gli anni ottanta e novanta del Novecento, provengono dal Cabinet d’Arts Graphiques di Ginevra e compongono la mostra curata da Enzo Di Martino e Manuela Rossi, ideata e prodotta dal Comune di Carpi, Musei di Palazzo dei Pio, col contributo di Fondazione Cassa Risparmio di Carpi, BPER, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, CMB, Assicoop-Unipol Assicurazioni; questa mostra si tiene in occasione della XVIII Biennale di Xilografia contemporanea ed è parte del programma di Festivalfilosofia sulle arti, in programma tra il 15 e 17 settembre, a Carpi, Modena e Sassuolo.

Nella collezione di stampe donate dallo stesso Baselitz al museo ginevrino sono presenti due chiaroscuri di Ugo da Carpi, oltre a due esemplari della Sibilla da Raffaello, in versioni cromatiche differenti e a una xilografia di Niccolò Vicentino e un chiaroscuro di Niccolò Boldrini, coevi del maestro di Carpi.

La presenza di lavori di Ugo da Carpi nella sua collezione personale induce a pensare che Baselitz abbia voluto avere la possibilità di studiare quelle opere che stanno alla base della tecnica xilografica a chiaroscuro di cui l’artista rinascimentale carpigiano è stato uno dei più importanti esponenti e, inoltre, Baselitz sente nel suo essere artista, una sorta di affinità con Ugo da Carpi.

In Baselitz, la grafica non è certo una voce minore, ma riveste un’importanza pari alla sua produzione pittorica e plastica. Ricorda lo stesso artista: “Ho fatto xilografie sempre quando avevo la necessità di presentare in una forma definitiva un quadro, un’idea d’immagine sviluppata da me e manifesta nei quadri”.

Le opere incise che costituiscono il percorso espositivo a Palazzo dei Pio non tradiscono i canoni che caratterizzano la sua cifra espressiva, ormai divenuta riconoscibile, dove la tradizionale costruzione dell’immagine risulta completamente stravolta. Nelle sue creazioni, la legge gravitazionale viene sconfitta e l’immagine viene capovolta non tanto per generare stupore quanto per mettere in gioco un processo intellettuale e spirituale completamente diverso. Attraverso il capovolgimento, Baselitz toglie allo spettatore il dato che assimila il soggetto ritratto alla realtà e lo trasferisce nel campo dell’organizzazione plastica e visuale. Svuotata del proprio contenuto, la rappresentazione esiste come insieme di segni e colori.

Il catalogo della mostra è edito da APM edizioni.

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