Per Alfred Milot Mirashi la chiave non è solo un tema da sviluppare, ma, soprattutto, non è un oggetto; infatti, con le sue varie dimensioni, morfologie, materiali, è più che un logo per l’artista e la mostra in corso a Pietrasanta (LU), fino al prossimo 10 settembre, la consacra a personaggio protagonista al centro della sua ricerca formale, estetica, concettuale.
Occasione questa per la quale Mirashi ha realizzato due grandi “chiavi” in marmo e non soltanto per rendere omaggio alla città toscana del marmo, ma la loro dimensione evoca i monumenti del passato non troppo remoto, quando ai personaggi di rilievo si dedicava, appunto, un monumento in suo onore per ricordare ai cittadini l’importanza (monumentale) della persona e del suo operato. Ecco come con un semplice gioco di parole si può dire che abbiamo così una delle “chiavi di lettura” di questo elemento ricorrente e sempre più importante nel lavoro dell’artista italo-albanese e naturalizzato fiorentino.
“Incastro blu” e “Incastro” sono i titoli delle due opere inedite che sono esposte a Pietrasanta: la prima (monumentale) nel parco della Galleria a cielo aperto Open One di Pietrasanta, l’altra nel bellissimo e maestoso atrio del Palazzo Comunale della città.
Ma a fare da contraltare alla chiave nascosta nel marmo c’è la maestosa chiave bianca di “Primatus Petri” opera anch’essa inedita che è l’altra protagonista dell’esposizione dal titolo “Know” insieme alle altre opere: “7 keys” e “Montblanc”, la chiave che Milot ha realizzato per il famoso marchio di strumenti per scrittura (e non solo); completano la mostra due opere pittoriche dove i colori vivi e caldi rendono omaggio al nostro Mediterraneo e la fanno da protagonista sulla tela assieme naturalmente alle immancabili chiavi.
Fiammetta Galleni, della Galleria Open One Pietrasanta, precisa: “…La mostra “Know”, titolo che significa “conoscere” assume così una doppia valenza: racchiude in sé il messaggio che l’artista vuole portare presentando alcune delle sue opere che hanno tutte come protagonista una chiave, simbolo di chiara lettura di apertura totale che l’arte può portare come messaggio per la cultura, ma soprattutto per le diverse culture, azzerando i confini creati degli uomini; …” e Massimo Guastella, del Dipertimento Beni Culturali Università del Salento, rimarca che l’artista “…non manca di riadattare in epoca contemporanea un motivo ricorrente negli artisti del Rinascimento…” e, infine,
il Sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni afferma che “…Milot è il miglior biglietto da visita per una sede che, in prospettiva, vogliamo far diventare museo permanente, inserita a pieno titolo nel circuito espositivo del nostro territorio. La sua personale è uno dei grandi eventi dell’estate 2017 di Pietrasanta, insieme alle mostre di Jorgen Haugen Sorensen e di Park Eun Sun. …”