C’è un filo assai resistente che lega fra’ Luca Pacioli agli artisti suoi contemporanei. Per scoprire quale sia è necessario recarsi al Museo Civico di Sansepolcro dove il 10 giugno è stata inaugurata la mostra “Luca Pacioli. Tra Piero della Francesca e Leonardo”, curata da Stefano Zuffi, che proseguirà fino al 24 settembre. Un’occasione unica, nel cinquecentenario della scomparsa di Pacioli, per poter ammirare importanti opere d’arte affiancate a quelle di Piero che negli spazi museali è protagonista assoluto e permanente con la “Resurrezione” e il polittico della “Madonna della Misericordia”.
Fra’ Luca Pacioli (1445 ca – 1517) fu uno dei più insigni matematici del suo tempo. Scrisse due trattati fondamentali dai quali presero spunto molti artisti, soprattutto per quanto riguarda la prospettiva: la “Summa de Arithmetica, Geometria, Proportioni e Proportionalità” del 1494 e il “De Divina Proportione” del 1497, composto a Milano nella corte di Ludovico il Moro e illustrato da Leonardo da Vinci. Viaggiò molto, ragion per cui, le sue teorie non restarono circoscritte soltanto all’Italia centrale, ma raggiunsero Venezia, Mantova e Milano.
Il matematico fu testimone di cambiamenti radicali come la scoperta dell’America e la Riforma di Lutero (quest’ultima non ebbe modo di studiarla appieno perché venne emanata nell’anno della sua morte). Pacioli contribuì alla trasformazione del metodo prospettico, da quel momento in avanti utilizzato non più in modo empirico, ma scientifico, cioè riproducibile tramite calcoli matematici. È possibile percepire le sue idee nelle opere di maestri quali Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Bramante, Raffaello, Leonardo, Albrecht Dürer e più in generale in tutta la cultura figurativa italiana a cavallo tra il XV e il XVI secolo, che anche grazie a lui si aprì a un respiro più universale.
“Luca Pacioli. Tra Piero della Francesca e Leonardo” si propone di esplorare i rapporti e le relazioni tra lo stesso matematico e i grandi artisti che operarono nel suo tempo. In mostra, accanto ai tre scritti di Pacioli (oltre ai due poc’anzi citati ricordiamo anche il “De ludo schaccorum”, detto “Schifanoia”), il celebre “Studio per la testa di Leda” di Leonardo da Vinci, concesso in prestito dalle Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco; due incisioni di Dürer; una “Madonna con il Bambino” del Giampietrino, dal Museo Poldi Pezzoli di Milano. Da non perdere anche le due tarsie con solidi geometrici, realizzate da fra’ Damiano Zambelli il quale seguì esattamente le indicazioni di Pacioli, provenienti dal convento di San Domenico a Bologna. Parte integrante della mostra sono inoltre il “Ritratto d’uomo” di Ercole de’ Roberti e i capolavori del Museo di Sansepolcro, come il “San Giuliano” di Piero della Francesca e il “Martirio di san Quintino” di Jacopo Pontormo, inseriti come parte integrante nel percorso espositivo.
“Luca Pacioli. Tra Piero della Francesca e Leonardo” al Museo Civico di Sansepolcro fino al 24 settembre. Orari: dalle 10 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.