Il valenciano Manolo Valdés, uno dei Maestri più significativi del XXI secolo, classe 1942, è giunto a Venezia alla Galleria d’Arte Contini con un’esposizione personale dal titolo “ I Dettagli Luminosi” con una selezione di una quarantina di opere che esplorano il suo universo creativo, rinomato per i suoi ritratti femminili. Artista poliedrico, la cui continua ed innovativa ricerca espressiva e formale è in grado di coniugarsi con le citazioni provenienti dal passato della storia dell’arte. Secondo Kosme de Barañano, Direttore del Dipartimento di Metodologia, Storia dell’Arte e Scultura nella Facoltà di Belle Arti di Altea: «I temi della pittura e della scultura di Valdes provengono spesso dalla Storia dell’Arte. Altre volte , dalla propria quotidianità: un diamante visto in una vetrina di una gioielleria o in un giornale di moda; o un semplice o un semplice cartoccio o cono gelato. [..] Come nella poesia, dove il linguaggio diventa voce e le parole si mescolano a ritmo, nella pittura di Valdés due semplici gelati si trasformano in un’icona bizantina, quasi in un Pantocratore della vita quotidiana. Altre volte Valdés feticizza un’immagine che viene dalla pittura, per esempio, la Dama a caballo, in legno dipinto di bianco».
La mostra raccoglie le ultime realizzazioni del Maestro e le opere più significative della sua lunga carriera. Spiccano meravigliosi dipinti e collage su grande scala, sculture di volti di donne, statue di vari soggetti oltre a quelle equestri , riprodotte coi materiali più svariati: dall’ alluminio, all’alabastro,al ferro e al bronzo. Per menzionarne alcuni, nella scultura Mariposas Azules , bronzo dipinto su pezzo unico, cm 107x250x100 del 2016 dove : “la capigliatura del volto femminile si schiude in una schiera di farfalle blu, conferendo all’opera una straordinaria estensione, in altezza come in profondità” . In Perfil II ,collage, del 2013 cm 229×270, il Maestro “ riesce invece a combinare la tecnica di collage utilizzata da Matisse nelle opere più tarde con i connotati del ritratto rinascimentale”; la mostra mette in mostra anche alcune stupende sculture della serie Las Meninas, ispirate a Diego Velázquez come la ricorrente e stilizzata Reina Mariana, bronzo,edizione 5/7 cm48x30x21, oltre a L’infanta Margarita , bronzo a patina nera,anno 2000, cm 70x55x38, e Infanta in bronzo cm 70x 97.5x 112,5. Valdes ama la ripetizione di certe serie o canti, e come egli stesso ha dichiarato: «Mi piace molto avere dei temi di repertorio, come i cantanti lirici. Adoro quando vedo un quadro di Raffaello e posso dire: questo qui ha affrontato un’opera senza rischiare,perché sapeva farlo e l’ha fatto cosi. Mi piace affrontare le cose senza rischiare, sapendo quello che faccio e avendone il controllo, mi piacciono quelle opere quando dici: “l’ha fatto un pittore che ha raggiunto la sua maturità”, non dico che sia il caso, ma come approccio. E’ come se tu stessi sempre dipingendo stando in equilibrio. Non sono uno di quegli artisti a cui piace stare in equilibrio su una fune, credo che uno debba dipingere sapendo quello che fa e avendo la situazione sotto controllo. Molto consapevolmente». Artisti come Velázquez, Rembrandt, Matisse, rappresentano per Valdés fonte di ispirazione e un punto di partenza per la sua opera. “L’artista agisce come un cacciatore d’immagini: sceglie un soggetto, un tema centrale e ne declina i diversi significati sviluppandolo in serie, restituendoci così un’immagine unica e attuale. Si impossessa dei più celebri capolavori della storia dell’arte per poi associarli ad una realizzazione contemporanea: il linguaggio visivo vivido e vitale, lo studio della materia, il personale realismo pittorico, il ricorso a stratificazioni multidimensionali e le opere in grande scala e talvolta di grandi dimensioni , sono solo alcuni dei tratti distintivi di Valdés che rendono il suo stile immediatamente riconoscibile”. Troviamo alcune ad esempio alcune sue sculture monumentali a Place Vendôme a Parigi ed a Broadway a New York.
Manolo Valdés, si avvicina alla pittura da ragazzino già all’età di 15 anni, e dopo aver frequentato la San Carlos Academy of Fine Arts, in occasione di un viaggio di studio a Parigi scopre artisti come Pierre Soulages e Robert Rauschenberg.e rimane affascinato dalla loro libertà artistica e creativa, tant’è che nel 1964 partecipa alla creazione del gruppo Estampa Popular, che ha come prerogativa l’uso di immagini pubblicitarie e di incisioni basate sulla vita valenciana. Dopo 4 esposizioni il gruppo si scioglie e nel ’65 insieme a Juan Antonio Toledo e Rafael Solbes, dopo aver partecipato con grande successo al XVI Salone della Giovane Pittura di Parigi, prende parte alla fondazione del gruppo Equipo Crónica, un team artistico pioneristico di Pop Art spagnola, rivolto sia a forme di sperimentazione creativa che a critica politica. Dal 1981, dopo la morte di Solbes – Toledo era uscito in precedenza, Valdes si dedica alla realizzazione di mostre personali, ottenendo grande successo anche in ambito della grafica, e gli viene riconosciuto il Premio Nazionale delle Arti Plastiche, e nel 1983 la Medaglia d’Oro grazie alla sua partecipazione alla Biennale del Festival Internazionale di Arti Plastiche di Baghdad, e 9 anni dopo apre un atelier più grande a New York , alternando così i suoi numerosi soggiorni tra gli Stati Uniti e la Spagna ( Madrid), oltre ad esposizioni importanti al National Museum of China, allo State Russian Museum di San Pietroburgo, ed in altri musei sparsi per il mondo tra Argentina, Olanda, Turchia,e dal 2016 collabora con la Galleria d’Arte Contini che lo rappresenta in esclusiva in Italia. La mostra personale di Valdés “ I Dettagli Luminosi” rimarrà aperta al pubblico presso la sede veneziana della Galleria Contini in Calle Larga XXII Marzo sino al 30 novembre 2017. Come dichiarato da Stefano Contini:«Cosa c’è di più bello che cullare un sogno per tanti anni e poi, tutto ad un tratto vederlo realizzato?. Manolo Valdés è uno dei pochi artisti al mondo di cui avrei voluto fare una mostra ed ora,finalmente, realizzo il mio sogno portando nella mia galleria di Venezia una sua grande esposizione Pittura e scultura dialogheranno insieme per un trionfo alla grande arte, poiché Valdés è già nell’Olimpo dei grandi del Secolo.»