Continuum – Generation by Generation


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Wu Jian’An, The Birth of the Galaxy, collage2012, cm 267×2400

Troviamo all’Arsenale il Padiglione della Repubblica Popolare Cinese alla 57ma Biennale di Venezia, che è stato curato da Qiu Zhijie, artista, e allestito in collaborazione tra gli artisti presenti: Tang Nannan, Wu Jian’an, Wang Tianwen, Yao Huifen.

Per aderire meglio al tema di questa edizione della Biennale, cioè Viva Arte Viva, i cinesi hanno immaginato una mostra fatta dagli artisti, con gli artisti e per gli artisti, per cui il progetto espositivo ha posto gli artisti in prima linea, garantendo loro l’opportunità di esprimersi in totale libertà.

“Continuum – Generation by Generation”, propone una riflessione incentrata sul concetto di ‘eternità’, ponendo in dialogo arte contemporanea e arte vernacolare, offrendo una chiave di lettura del misterioso protrarsi della tradizione cinese nella produzione artistica, nel corso dei secoli.

Lo scopo che il Padiglione Cinese si pone è quello di catturare l’energia del continuum, o del “Bu Xi” così come definito nella cultura cinese, al fine di ritrovare nella vitalità che caratterizza il fare arte ai nostri giorni quel valore di rigenerazione narrato dai testi antichi, registrando le trasformazioni e il rinnovamento nelle arti applicate tradizionali.

Le immagini antitetiche ‘montagna/mare’ e ‘antico/nuovo’, che nel loro insieme rappresentano l’equilibrio perfetto dello ‘Yin/Yang’ cinesi, costituiscono la cornice entro la quale di sviluppa il percorso espositivo. Due favole cinesi molto note, Il vecchio sciocco che rimuove le montagne e Jingwei che riempie il mare, sono il serbatoio immaginifico da cui ricavare visioni corrispondenti ai concetti di ‘montagna’ e ‘mare’.

Due opere emblematiche del periodo della Dinastia Song (X – XI Sec.): Skeleton Fantasy Showdi Li Song e Dodici immagini dell’acqua che cresce di Ma Yuan sono state scelte per introdurre la mostra in quanto entrambe riferite agli aspetti più importanti dell’universo spirituale cinese: la visione della vita, della morte e del tempo, che insieme definiscono il concetto di “Bu Xi.”

Due artisti tradizionali e due artisti che utilizzano i linguaggi contemporanei delle arti visive sono stati scelti per rappresentare il significato di questa narrazione. Artigianato e opere d’arte contemporanea si influenzano a vicenda. La maestra di ricamo ‘Suzhou’, Yao Huifen, ricrea l’immagine dello Skeleton Fantasy Show attraverso l’utilizzo di oltre un centinaio di tecniche diverse, molto ricercate, e ha partecipato alla realizzazione dell’opera di Tang Nannan “The Forgotten Sea”. Wu Jian’an e il maestro del Teatro delle Ombre, Wang Tianwen, che hanno già collaborato insieme in passato, hanno dato vita a nuovi lavori caratterizzati da motivi montani e marittimi, ispirati alla pittura acquatica di Ma Yuan.

L’arte cinese non è mai intesa come la creazione isolata di un singolo artista, ma un’opera collettiva che attraversa cinque millenni; gli artisti cinesi non lavorano in solitudine.

Il Padiglione Cina alla 57ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia è supportato dalla Repubblica Popolare Cinese, commissionato dal China Arts and Entertainment Group con il contributo di Shanghai Ming Contemporary Art Museum e Beijing Times Art Museum, in collaborazione con le istituzioni Ming Yuan Group e Bloomage International Investment Group. Il supporto tecnico è offerto da Hongri Lighting, Shanghai Helu Culture Communication Co. Ltd e Shanghai Mana Network Co. Ltd. Il coordinamento artistico è affidato a Davide Quadrio in collaborazione con Arthub.

Nei sei mesi di esposizione, il Padiglione Cina, inoltre, permetterà al visitatore di vivere una vera e propria esperienza multisensoriale interattiva, grazie a diverse forme di coinvolgimento studiate appositamente per il pubblico.

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