Si è aperta il giorno 11 aprile e proseguirà fino al 9 luglio nel complesso monumentale di San Salvatore in Lauro a Roma la mostra “Dai Crivelli a Rubens. Tesori d’arte da Fermo e dal suo territorio”, promossa dal Pio Sodalizio dei Piceni, l’istituzione che da oltre quattrocento anni sostiene la cultura nelle Marche, regione che in questi ultimi mesi sta vivendo un momento difficile a causa del sisma che l’ha colpita e che ha devastato alcuni dei suoi centri più belli.
A San Salvatore in Lauro era già in programma l’esposizione dell’Adorazione dei pastori di Pietro da Cortona accanto a quella di Rubens, proveniente dalla Pinacoteca Civica di Fermo, uno dei tanti musei danneggiati dal terremoto. Da qui l’idea di portare a Roma anche altri tesori d’arte di quel territorio, in questo momento non accessibili al pubblico, per allestire una mostra che faccia conoscere meglio la ricchezza di quel patrimonio artistico e per sensibilizzare il pubblico, anche al fine di raccogliere risorse da destinare ai restauri dei beni culturali di quei centri marchigiani.
La mostra si articola in due percorsi. Il primo, curato da Anna Lo Bianco, prevede le tre gradi pale che raffigurano l’Adorazione dei pastori: quella di Pieter Paul Rubens dipinta per la chiesa di San Filippo a Fermo (riconosciuta da Roberto Longhi essere opera del maestro fiammingo), quelle di Pietro da Cortona per la chiesa romana di San Salvatore in Lauro e di Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccio, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria del Carmine a Fermo.
Nell’altra sezione, a cura di Claudio Maggini e Stefano Papetti, sarà possibile ammirare una straordinaria raccolta di pale e polittici rinascimentali, di Carlo e Vittore Crivelli, Pietro Alemanno, Ottaviano Dolci e Giuliano Presutti. Oltre che dalla città di Fermo le opere provengono da piccoli centri come Massa Fermana, Sant’Elpidio a Mare, Sant’Elpidio Morico e Monte San Pietrangeli. Viene così in evidenza la particolare cultura figurativa che ha caratterizzato quei territori marchigiani nel XV e all’inizio del XVI secolo, a partire dall’arrivo da Venezia di Carlo Crivelli e, dieci anni dopo, di suo fratello Vittore.
La mostra è a ingresso gratuito. È tuttavia gradita un’offerta che sarà destinata per i restauri a Fermo e negli altri centri vicini. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 (festivi esclusi).