“Paesagginterni” è il titolo della mostra che documenta gli ultimi sviluppi creativi di Alessandro Papetti (Milano, 1958), allestita presso il Museo MARCA di Catanzaro fino al 10 giugno, con una selezione di 50 opere che ripercorrono la sua vicenda artistica degli ultimi due anni.
L’esposizione è curata da Marco Bazzini ed è organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro.
Sono esposti oli su tela e tecniche miste su carta, tra cui, per la prima volta, il ciclo dei paesaggi. Si tratta di un ulteriore anello di quella infinita ricerca, come testimonia anche il titolo in cui si saldano, a formare un nuovo neologismo, le parole paesaggio e interno che in arte definiscono due diversi generi pittorici. Infatti, le ultime tele che si aprono verso orizzonti dal sapore naturalistico, anche se rappresentano più luoghi mentali che naturali, prendono origine dal bisogno di uscire dal limite fisico e dal perimetro che caratterizza gli ambienti dipinti, protagonisti della serie pittorica precedente.
Il curatore Marco Bazzini afferma: “Più che ritrarre un singolo soggetto, Papetti è oggi interessato a creare delle atmosfere, a gettare lo sguardo verso quel vuoto che soltanto la pittura può colmare perché non sempre quello che è dipinto rappresenta una delle gabbie mentali con cui ci relazioniamo con il mondo. Anzi, con i suoi paesaggi Papetti vuole indagare proprio la possibilità di produrre un pensiero che assomigli al mondo. È per questo che la rappresentazione umana, caratteristica nel tempo di diversi cicli nel cammino artistico di Papetti – si pensi ai primi ritratti segnalati da Testori – non appare mai in queste tele. Nessun specchio per chi guarda, nessun dramma in cui immedesimarsi”.
La mostra segna anche l’esordio di Papetti nel campo dell’arte plastica. Al MARCA, infatti, è esposta per la prima volta una scultura: un nudo femminile in bronzo, posto in dialogo con una tela di uguale soggetto.
Il catalogo della mostra è pubblicato da Prearo Editore.