La via del vetro. Silvio Vilgiaturo al Museo del Cristallo


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Silvio Vigliaturo, Amanti sereni, 2017, cm. 85×35,8

Sculture oltre la semplice tridimensionalità plastica, alleanza tra masse e colori, riverberi e trasparenze. Il Museo del Cristallo di Colle di Val d’Elsa (Si) ospita, dall’8 aprile al 27 agosto 2017, “La via del vetro” di Silvio Vigliaturo, artista e maestro del vetro riconosciuto a livello internazionale.
La mostra, curata da Boris Brollo e Francesca Mirabelli Giordano, è promossa dal Museo del Cristallo e da ODE Oesum Digital Exhibition, con il patrocinio del Comune di Colle di Val d’Elsa e della sezione italiana dell’AIAP Unesco, nonché di alcuni dei musei in cui Vigliaturo ha esposto in passato: Erezt Israel Museum di Tel Aviv, Hsinchu City Glass-Museum, Museo dell’Arte Vetraria Altarese, Museo Civico di Sansepolcro, Muzeum Karkonoskie di Jelenia Gora, OMA Orlando Museum of Art.
L’inaugurazione si terrà sabato 8 aprile, alle ore 18.00, alla presenza di Paolo Canocchi (Sindaco del Comune di Colle di Val d’Elsa), Anna Maria Cotoloni (Assessore alla Cultura del Comune di Colle di Val d’Elsa) e Tommaso Vannini (Direttore del Museo del Cristallo), dell’artista e dei curatori.
L’esposizione s’intitola “La via del vetro” in riferimento al percorso che, negli ultimi vent’anni, ha portato Silvio Vigliaturo dallo studio-bottega di Chieri (To) ai principali musei d’arte vetraria in Europa, Asia e Stati Uniti. Ogni tappa ha segnato un momento di crescita, un nuovo modo di trattare il vetro perché, come scrive Boris Brollo, «l’artista opera una sfida continua con se stesso nella tensione al miglioramento dell’uso della materia e al controllo dell’atto creativo finale, attorniato dai suoi schizzi di luce dati dal vetro, dalle sue luccicanze mistiche, dai suoi segni cabalistici, dai suoi scudi facciali che fluenti riportano i cromatismi segnici assieme al suo sorriso».
In mostra, oltre venti sculture di grandi dimensioni, sinuose e variopinte, in dialogo con l’estrema trasparenza che caratterizza gli oggetti di cristallo presenti nelle collezioni del museo. Una sequenza di corpi e di volti ridotti a lineamenti essenziali, ma arricchiti dalla flessuosità del segno che ne traccia le sagome e dai colori vibranti che le riempiono. Il segno, origine e matrice del procedimento creativo di Silvio Vigliaturo, trova nella scultura la sua naturale destinazione, sorprendendo per le infinite possibilità di traduzione tridimensionale.
Le tematiche trattate dall’artista – spiega Francesca Mirabelli Giordano – sono di grande attualità, «perché connaturate alla specie umana e alla sua evoluzione: maternità, musica, mescolanza. In ciascuno degli aspetti, l’artista fa rivivere allegoricamente un’idea della complessità sociale escatologicamente positiva, in quanto finalizzata ad una sintesi creativa; una sorta di processo dialettico hegeliano, che vede nella sintesi il superamento dei contrari ed il conseguimento di un risultato evolutivo: nella musica, l’armonia; nella maternità, la nuova vita; nella mescolanza, quell’intreccio etnico-culturale che caratterizza le società nuove, in un costante riproporsi anche dell’antico».
«L’Antichità Classica – conclude Anselmo Villata – era colore, vivacità e pienezza estetica: aspetti che il nostro
protagonista elabora in chiave contemporanea andando oltre i classici materiali e plasmando le sue opere attraverso il
vetro».
Il percorso espositivo è completato da un video sul lavoro dell’artista, realizzato da Piero Muscari Comunicazione.

La personale sarà visitabile da martedì a domenica ore 10.00-13.30 e 14.00-18.30, chiuso il lunedì. Ingresso Euro 4.00,
ridotto Euro 2.50. Accesso gratuito in occasione del vernissage. Catalogo Priuli & Verlucca, 2017.

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