Il buon secolo della pittura senese. Dalla Maniera moderna al Lume Caravaggesco


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Sodoma, Sacra Famiglia con San Giovannino

Una mostra dislocata in tre sedi nelle città di Pienza, Montepulciano, San Quirico d’Orcia, invita i visitatori ad andare anche alla scoperta di altre opere custodite da pievi, monasteri, conventi, palazzi, piccoli borghi del meraviglioso territorio della Val d’Orcia.

Fino al 30 giugno, è visitabile questa grande esposizione dedicata a “Il buon secolo della pittura senese. Dalla Maniera moderna al Lume Caravaggesco”. Essa è realizzata a cura di un’ampia équipe di esperti presieduta da Antonio Paolucci ed è un progetto nato dalla volontà di tutte le istituzioni territoriali, con l’obiettivo di mettere finalmente in luce gli interpreti della pittura in terra di Siena tra i primi del ‘500 e la seconda metà del 1600, entro cui si trovano artisti di eccellente e spesso notevolissimo livello, ancora non tutti compiutamente studiati e conosciuti.
Questa articolazione in tre sedi espositive prevede anche la suddivisione in altrettante sezioni, divise cronologicamente in relazione alla presenza di opere d’arte già esistenti in loco.

Al Museo Civico Pinacoteca Crociani di Montepulciano si trova Domenico Beccafumi, l’artista da giovane. Partendo dal felice ritrovamento di un’opera documentata dell’attività giovanile di Domenico Beccafumi, la S. Agnese Segni del Museo Civico, la sezione si occupa di illustrare, dapprima, i documenti e le testimonianze che hanno reso possibile la nuova attribuzione e, successivamente, di analizzare le notevoli problematiche inerenti la personalità artistica del giovane Beccafumi, ospitando un nutrito numero di sue opere assieme a capolavori del Sodoma, di Girolamo Genga, Fra’ Bartolomeo, Andrea del Brescianino, Girolamo di Giovanni del Pacchia e Lorenzo di Mariano detto il Marrina, protagonisti dell’ambiente artistico senese nel primo decennio del’500.

A Palazzo Chigi Zondadari di San Quirico d’Orcia è allestita la sezione Dal Sodoma al Riccio: la pittura senese negli ultimi decenni della Repubblica. Il dipinto attorno al quale si dipana il percorso è la Madonna col Bambino e i Santi Leonardo e Sebastiano di Bartolomeo Neroni detto il Riccio, appartenente alla Compagnia del Santissimo Sacramento di San Quirico d’Orcia. La sezione prende quindi in esame il periodo artistico che va dalla tarda attività del Sodoma, di cui sono presenti diverse e importanti opere, comprendendo anche dipinti eseguiti da significative personalità quali Giorgio di Giovanni, Marco Pino e Giomo del Sodoma, per concludersi con un’ampia rassegna dedicata alla notevole produzione di Bartolomeo Neroni detto il Riccio.
Infine, al Conservatorio S. Carlo Borromeo di Pienza, troviamo Francesco Rustici detto il Rustichino, caravaggesco gentile e il naturalismo a Siena. La presenza, nella chiesa di S. Carlo Borromeo a Pienza, di una splendida pala di Francesco Rustici raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Carlo Borromeo, Francesco, Chiara, Caterina e Giovanni Battista, permette di costruire attorno a quest’opera una interessante esposizione riguardante principalmente l’attività del Rustichino, di cui sono presenti, riuniti insieme per la prima volta, diversi capolavori. La sezione si prefigge anche lo scopo di illustrare l’ambiente familiare in cui avvenne la prima formazione del pittore, con dipinti di Alessandro Casolani e Vincenzo Rustici, proponendo anche opere di quelle personalità artistiche che tanta importanza ebbero nella sua evoluzione stilistica, quali, ad esempio, Orazio Gentileschi e Antiveduto Gramatica e si chiude con una rassegna di dipinti eseguiti da pittori senesi suoi contemporanei come Rutilio e Domenico Manetti, Bernardino Mei, Astolfo Petrazzi e Niccolò Tornioli che, in misura diversa tra loro, subirono l’influsso della pittura naturalista.

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