Alle Scuderie di Palazzo Moroni di Padova è allestita, fino al 26 aprile, una mostra antologica dell’artista Nadia Cargnelli dal titolo “Non classificabile”.
Con una selezione di opere dal 1989 al 2017, è costituito il percorso di ricerca e sperimentazione visivo/comunicativa di Nadia Cargnelli che, svincolata da condizionamenti di mercato, da correnti e mode artistiche, e perciò non classificabile. Già nel 1998 l’artista ha realizzato quadri in tre dimensioni seguendo solamente il suo intimo bisogno di dar corpo al mondo psichico, anche inconscio, ed emotivo. Partita dalla rappresentazione con tecniche tradizionali, è poi giunta ad interpretare sia il mondo visibile sia quello interiore con una pittura tridimensionale, ottenuta modellando la tela del quadro, dove il volume e il colore si fondono in opere che trovano nella conquista dello spazio un particolare valore, non solo simbolico, di concretezza, corporeità, tangibilità. Nel corso degli anni le sue tele tridimensionali si affrancano sempre più frequentemente dal telaio per assumere l’autonomia della scultura a tutto tondo fino ad arrivare ad opere-oggetto che l’artista realizza analizzando tematiche universali. Nadia Cargnelli esprime il proprio punto di vista sul valore del passato e della speranza nel futuro, rileva criticamente come la società si pone nei confronti della diversità e come sia condizionata a valutare maggiormente l’apparenza rispetto l’interiorità delle persone, esamina i temi dell’abbandono (o morte), dei ricordi e dei legami.
Nadia Cargnelli, nata a Trieste, ha vissuto a Mestre fino al suo trasferimento a Padova nel 1988. Diplomata Maestra d’Arte a Venezia nel corso Architettura e Costruzioni per oltre trent’anni ha insegnato Educazione Artistica. Ha dipinto su stoffa, vetri e specchi, creato abiti e originali bijou, realizzato complementi d’arredo e lampade ed ha espresso la sua creatività occupandosi anche di progettazione e arredamento d’interni oltre che scrivere poesie e brevi racconti.