Per la Fondazione Plart di Napoli, Giovanna Cassese cura la mostra “Provocazioni e corrispondenze. Franco Mello tra arti e design”, visibile dal 9 marzo al 3 giugno, che si inserisce
nell’ambito di Progetto XXI, edizione 2017, piattaforma attraverso la quale la Fondazione Donnaregina esplora sia la produzione artistica emergente nel suo farsi pratico e teorico sia le pratiche artistiche più seminali degli ultimi decenni.
La mostra dedicata a Franco Mello, autore d’icone del design contemporaneo, è dedicata alle principali e più radicali realizzazioni della sua produzione e in questa esposizione è presente, per esempio, l’appendiabiti Cactus, progettato nel 1972 insieme a Guido Drocco per l’azienda Gufram.
Quella di Mello è una produzione varia e articolata, che spazia dal design alla fotografia, dalla grafica all’editoria, e che lo vede ricoprire i ruoli e le funzioni di artista, docente, creatore di gioielli e ideatore d’installazioni multimateriche.
La sua attività ha avuto inizio negli anni Settanta, sullo scenario di una Torino all’avanguardia, quella di Germano Celant e dell’Arte Povera, in costante dialogo con critici e artisti. D’allora, è al centro di rilevanti rapporti con l’industria italiana, mostrando una feconda e profonda cultura del contemporaneo, capace di tradurre con straordinaria ironia e leggerezza le grandi potenzialità dei materiali plastici.
Sono esposti in questa occasione i famosi oggetti-scultura in poliuretano espanso prodotti per Gufram e Dog Design: tra questi, la Seduta Incastro, il Tavolo Erba, il Cactus, presentato in tutte le sue riedizioni prodotte dall’azienda piemontese fino allo Psychedelic Cactus del 2016 ad opera dello stilista Paul Smith, insieme alle sedute Suburbia, Mun e Mun Bis.
Un’altra sezione è dedicata all’attività grafica di Mello, con l’esposizione di libri d’artista, cataloghi e riviste d’arte, come i tre numeri della rivista “Materiali per l’Arte” e i libri curati con Giorgio Maffei e pubblicati dalla Galleria Persano di Torino: Sei Illustrazioni per gli scritti sull’arte antica di Johann J. Winckelmann di Giulio Paolini, L’arte è una scienza esatta di Claudio Parmiggiani e Pantomima di Marco Gastini, tre libri del 1977 di grande formato.
Inoltre, ci sono i gioielli di Michelangelo Pistoletto, Emilio Isgrò, Mimmo Paladino, Marco Gastini, Matteo Bonafede, Aldo Spinelli: una selezione tratta della collezione Sfioro ideata nel 2013 dallo stesso Mello con Mauro Bonafede e Susanna Besio Tosco.
Due video inediti e un’ampia selezione di foto realizzate dall’artista in piccolo e grande formato sono parte del percorso espositivo e scandiscono le voci di una produzione che spazia a tutto campo dall’arte, al design della comunicazione, al product design.
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un volume sull’attività di Franco Mello edito da Gangemi Editore e contiene interventi di Giovanna Cassese, Cecilia Cecchini, Alba Cappellieri, Claudio Germak, oltre che documenti su tutta la complessa produzione dell’artista, dalle origini ad oggi.
È, inoltre, previsto per il 4 aprile un workshop sulla conservazione e il restauro del design, a cura di Giovanna Cassese.