Al Museo di Santa Giulia di Brescia, fino al 12 marzo e in ambito al Brescia Photo Festival, promosso da Fondazione Brescia Musei e Civita Mostre, è accolta la mostra “Leggere”, dedicata a Steve McCurry e per la cura di Biba Giacchetti e Roberto Cotroneo.
Realizzata in collaborazione con SudEst57, con un progetto di allestimento dello scenografo Peter Bottazzi, è qui raccolta una inedita selezione di fotografie che costituisce un omaggio di McCurry al grande fotografo ungherese André Kertész.
Sono esposte circa 70 fotografie che ritraggono persone da tutto il mondo assorbite nell’atto intimo e universale del leggere. Le persone sono catturate dall’obiettivo di McCurry che svela il potere insito in questa azione, la sua capacità di trasportare le persone in mondi immaginati, nei ricordi, nel presente, nel passato e nel futuro e nella mente dell’uomo. Dai luoghi di preghiera in Turchia, alle strade dei mercati in Italia, dai rumori dell’India ai silenzi dell’Asia orientale, dall’Afghanistan all’Italia, dall’Africa agli Stati Uniti: immagini vibranti e colorate documentano i momenti di quiete durante il quale le persone si immergono nei libri, nei giornali, nelle riviste. Giovani o anziani, ricchi o poveri, religiosi o laici: per chiunque e dovunque c’è un momento per la lettura.
Le fotografie che rendono omaggio alla parola scritta sono accompagnate da una serie di citazioni di brani letterari scelti da Roberto Cotroneo, che costituiscono una sorta di percorso parallelo, un contrappunto di parole dedicate alla lettura.
Una sezione conclusiva presenta i libri pubblicati in questi anni con le foto di Steve McCurry, anche quelli che sono oggi introvabili, accanto alle foto originali che sono state scelte dal fotografo per le copertine e che sono spesso le icone che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
Immagini e parole sono inserite in un allestimento progettato da Peter Bottazzi, che invita il visitatore a ritrovare un rapporto intimo e diretto con la lettura, ma anche con le immagini di Steve McCurry che la rappresentano.
Parallelamente, esiste anche un “fuori festival”, ossia la dislocazione di altre mostre dedicate alla fotografia e ospitate in altre sedi cittadine per un periodo che va fino all’autunno.