di Luca Baldazzi
Alla Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, fino al prossimo 23 marzo è allestita la mostra “L’armonia cromatica nella pittura romena contemporanea”, curata da Augustin Lucici.
Organizzata dallo stesso Istituto Rumeno in collaborazione con il Consiglio Regionale Argeş e dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, questa mostra intende proporre uno spaccato dell’arte romena contemporanea e consiste in opere provenienti dalla collezione della Galleria d’Arte Rudolf Schweitzer–Cumpăna dello stesso museo, contribuendo così a una migliore conoscenza in Italia del valore estetico–culturale del patrimonio artistico romeno.
La mostra è composta da 27 quadri di diversi artisti del XX e XXI secolo, pittori ritenuti dalla critica tra i più rappresentativi della pittura romena contemporanea. Tali opere pittoriche sono caratterizzate da una ricchezza cromatica e una diversità di temi e prospettive che nella loro pluralità ci consentono di percorrere le tappe dell’evoluzione dell’arte nel contesto romeno ed europeo. Per la diversità stilistica e tematica, le opere pittoriche si dividono in quattro categorie: composizione, natura statica, paesaggistica, ritratto. Sono esposte: di Silviu Oravitzan Creţu “Paesaggio dalle tonalità giallastre”; di George Filipescu “Composizione”; di Constantin Marinescu “Composizione strutturale”; di Gregorian Rusu “La capra”; di Maria Diaconu “La capra I” e “La capra II”; di Madarassy György Tamás “Il silenzio della terra”; di Sorin Ilfoveanu “Natura statica”; di Zemlényi Csaba “La città medievale”; di Alexandru Cumpătă “Natura morta”; di Marcel Bejgu “Rose bianche”; di Dorin Caltofeanu “Natura statica e vari oggetti”; di Augustin Lucici “Variazioni del giallo”, “Villa Bălcescu”, “Paesaggio di Mălureni”, “Ritratto [Walter Mărăcineanu]”; di Costache Agafiţei “Veduta di Galata”; di Virgil Demetrescu–Duval “Sibiu”; di Maria Bănică “Il giardino dell’Ateneo Romeno di Bucarest”; di A. G. Ionescu “Pecoraio di Vaideeni”; di Lidia Nancuischi “Fanciulla di Ghelari”; di George Ţipoia “Pittore davanti al suo quadro”; di Zamfir Dumitrescu “Ion Andreescu”; di Nicolae Filoteanu “Fanciulla con la chitarra”; di Florica Steriade “Ritratto di un bambino”; di Doina Moisescu “Maternità”; di Vladimir Zamfirescu “Operaio delle acciaierie”.