Il tema sul ruolo della luce è stato spesso al centro della ricerca artistica; appassionò ad esempio gli impressionisti che cercarono attraverso la frantumazione del colore di catturare vibrazioni luminose.
Oltre al colore anche la forma determina la propria essenza dall’equilibrio tra ombra e luce. Per l’artista dunque la luce è una componente fondamentale del proprio lavoro espressivo, sia in ambito bidimensionale che tridimensionale, attraverso segno, forma e colore.
Espongono in questa mostra sette artisti che hanno in comune il voler indagare il segno, la forma e la luce attraverso le proprie potenzialità rappresentative.
Walter Valentini, incisore-scultore, continuando la sua ricerca rivolta allo spazio cosmico, ci propone i suoi ultimi bassorilievi in gesso o in terra refrattaria di un bianco opaco , con guizzi di luce d’oro. Le sue opere dialogano con tre bassorilievi in ottone dai forti contrasti luce-ombra, di Valerio Righini, artista valtellinese che utilizza prevalentemente i metalli per realizzare le proprie opere: il bronzo, il ferro o l’ottone, come in questo caso.
La pittura di Umberto Faini da molti anni spazia con naturalezza dal figurativo all’astratto: il suo è stato ed è un lavoro di ricerca sul segno-colore in rapporto alla variabilità percettiva della luce.
I segni di Faini, sapientemente studiati, si confrontano con le nitide composizioni di Carlo Nangeroni che affida la sua poetica alla forma geometrica perfetta: il cerchio. I percorsi pittorici di Nangeroni si rivelano sempre nuovi, attentamente studiati nell’alternanza di equilibri tra forma-colore-luce, rivelando grande sensibilità pittorica.
Luigi Sandroni, presenta due composizioni cinetiche in cui, attraverso forme e colori in movimento, supera la contemplazione passiva dell’opera artistica, coinvolgendo lo spettatore sul percettivo ed emozionale.Sulla medesima ricerca si muove Riccardo Di Mauro che, dopo anni di ricerche e sperimentazioni, realizza sculture luminose che inquadra in una definizione:“ Arte Quadrimensionale”; sono come lampade che emanano vibrazioni energetiche di luce nelle sfumature e negli accostamenti dei colori, in geometriche eleganti composizioni che coinvolgono nella nitidezza del segno e nel rigore del preciso gioco di linee e di riflessi.
Unica donna presente nella mostra: la scultrice Penelope Soler Lopez, di origine spagnola ma da lunga data risiedente in Ticino. L’artista presenta una serie di sette bozzetti di sculture a tuttotondo in terra refrattaria bianca, dove la figura femminile, stilizzata ed eterea tende all’astrazione. Una purezza di forme che evidenziano un contatto con la materia che entra essa stessa in sintonia con l’artista che riesce a trasmetterci una sorta di spiritualità.
Chiudono la mostra gli inediti scatti del fotografo Gildo Bucciarelli , artista autodidatta che ha fatto delle bellezze naturali di San Bernardino uno tra i principali soggetti del suo obiettivo. Bucciarelli ha saputo cogliere con una attenta osservazione e sensibilità, momenti unici ed irripetibili di eventi naturali nei luoghi a lui più vicini ed amati.
Inoltre, sono esposte originali, luminose spillette-bijoux americane degli anni ’50 che dialogano con le minisculture-gioiello dell’artista Viola Romano Adami: una rivisitazione in chiave contemporanea.
A documentare la mostra la Casa Editrice Moondi pubblica un catalogo a cura di Filippo Pappalardo, Valentina Lucia Barbagallo con testo di Demetrio Paparoni.