Al Centro d’Arte Malagnini di Saronno (VA), fino al 14 gennaio è esposta una personale di Massimo Romani dal titolo “Aria” a cura di Michele Malagnini.
Massimo Romani (Novara, 1968) si è formato nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Tra i soggetti ricorrenti delle sue opere troviamo: moto, auto d’epoca, ma anche figure umane, inserite su sfondi dai tratti minimalisti e quasi indefiniti, che le fanno apparire fuori dal tempo.
Il percorso espositivo di “Aria” comprende alcune tele ad olio recenti, raffiguranti volti che riprendono i caratteri della statuaria greca. “Definirli ritratti – scrive la critica d’arte Federica Mingozzi nella nota che accompagna il dépliant della mostra – potrebbe sembrare azzardato, in considerazione del fatto che non vi sono soggetti reali rappresentati; ma poiché il ritratto è anche la descrizione della parte più profonda di qualcuno, si può ben dire che queste tele sono ritratti, perché l’arte di Romani è proprio questo, la precisa descrizione di ciò che ognuno ha in sé”.
Le figure si stagliano su sfondi monocromi, dunque fuori dallo spazio e dal tempo. Vi sono, però animali o oggetti che volano sulla scena, scompigliando la perfezione immutabile del soggetto. “Che sia di un aereo o di un insetto – continua – contribuisce a cambiare l’atteggiamento del riguardante nei confronti dei volti, perché la perfezione diviene solo apparente, per lasciare spazio ad un’umanità vera, animando con espressioni diverse i ritratti, di cui si riesce a percepire l’anima”. I volti ritratti da Romani diventano così anime capaci di voli nell’aria, fuori del reale.