Valmore Studio d’Arte di Vicenza dedica una mostra personale a Gino Luggi, aperta fino al 7 gennaio prossimo, nel 70° anniversario della nascita del movimento MADI (Buenos Aires, 3 agosto 1946) Movimento al quale l’artista aderì fin dal 1995 divenendone uno dei più significativi esponenti.
Gino Luggi, abruzzese di origine, personalità complessa poliedrica e inquieta, vive tra Roma, Parigi, Parma e Mantova fino ad approdare a Milano, sua città di elezione, dove risiede stabilmente e dove muore nel 2015.
Da un’iniziale formazione di matrice figurativa e surrealista passa, dalla metà degli anni ’60, all’astrazione per attuare negli anni ’80 una partitura geometrica della superficie fino a sconfinare nella tridimensionalità coinvolgendo lo spazio e approdando conseguentemente alle idee del MADI, acronimo di MAterialismo DIalettico, rivoluzione in nome di “creazione, invenzione” per il quale: “L’opera è, non esprime. L’opera è, non rappresenta. L’opera è, non significa” (dal manifesto MADI, 1946).
L’artista MADI deve quindi dare spazio alla sua creatività uscendo dagli schemi classici del quadro per creare un’opera che non esprime, non rappresenta, non significa, ma ha valore in sé; teorie espresse pienamente dalle opere di Luggi fin dai primi anni ’90.
Tra pochi giorni, un’altra mostra personale di Gino Luggi sarà inaugurata anche a Bergamo alla Galleria Marelia.