di Luca Baldazzi
All’Accademia Tedesca di Roma, Villa Massimo, da domani 6 ottobre e fino al 2 dicembre, è allestita la mostra fotografica dedicata a Willi Moegle e Otto Steinert, con la cura di Ute Eskildsen, e rappresenta un’anteprima della XV edizione di FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma (MACRO) ed è inserita tra le esposizioni collaterali del Festival.
Questa di Willi Moegle e Otto Steinert è la terza mostra di una serie espositiva che illustra l’evoluzione della fotografia tedesca dagli anni venti a oggi e che mette in dialogo o in contrasto le opere di due fotografi di un’epoca. L’avvio della serie, nel 2014, fu con la mostra di August Sander e Helmar Lerski seguita dalla seconda, nel 2015, con Erich Salom e Friedrich Seidenstücker; entrambe le mostre esibirono opere di fotografi della repubblica di Weimar. La terza edizione è dedicata al dopoguerra, in particolare alla fine degli anni cinquanta, epoca del miracolo economico tedesco.
In mostra saranno presenti 13 fotografie, vintage e modern print, di Willi Moegle e 12 fotografie vintage degli anni Cinquanta di Otto Steinert. Le fotografie provengono dal Museum Folkwang, Essen, dalla bpk-Bildagentur für Kunst, Kultur und Geschichte, Berlino e da una collezione privata.
Willi Moegle (1897 Stoccarda – 1989 Leinfelden) e Otto Steinert (1915 Saarbrücken – 1978 Essen) sono due creatori della fotografia in bianco e nero: il primo è rappresentante della fotografia di oggetti e il secondo della rappresentazione astratta sperimentale. Due fenomeni polari: la fotografia applicata e quella libera. Secondo Joachim Blüher, Direttore di Villa Massimo, “Qui si tratta di due fotografi in un Paese che non solo aveva perso una guerra, ma che con il regime nazionalsocialista era stato privato di ogni fondamento di cultura e umanità. […] Quello che è rimasto ora in Germania è una modesta oggettività. Nella consueta brillante realizzazione tecnica. Perché questa al Paese non si può sottrarre.”