Si inaugura oggi e sarà aperta da domani fino al 4 novembre, la mostra “Sulla via Emilia. Esplorazioni di una storia”, a cura di Giulio Bizzarri, presso Artcurial in Italia di Milano.
Si tratta di un’inedita rilettura dell’esposizione curata nel 1986 da Luigi Ghirri, che nasce da un rinnovato sodalizio tra le personalità che vi presero parte.
Giulio Bizzarri, collezionista, amico e storico collaboratore di Luigi Ghirri, porta negli spazi espositivi di Artcurial in Italia, una selezione di 30 stampe originali provenienti dalla sua collezione privata, visioni del paesaggio realizzate da: Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi White e Manfred Willmann, in occasione della mostra curata da Luigi Ghirri, esattamente 30 anni fa, “Esplorazioni sulla via Emilia. Vedute nel paesaggio”.
Con questa mostra il curatore intende aggiornare le ricerche sul paesaggio emiliano, che scompare, muta e si rinnova, di fatto distaccandosi radicalmente dalle diverse riedizioni di “Esplorazioni sulla Via Emilia”, attraverso due installazioni inedite presentate da Franco Guerzoni e Paolo Barbaro.
Franco Guerzoni presenta un nuovo progetto dal titolo “Ogni strada è costruita sui resti di un’altra strada” che, in bilico tra memoria e contemporaneità, rielabora l’opera omonima del 1976: una tavola in gesso sulla quale era riportato il disegno di una strada romana.
Paolo Barbaro presenta, invece, un’opera collettiva. Si tratta di un’installazione costituita da un insieme di testimonianze e documenti cartacei, fotografici e filmici, sullo storico tracciato viario e una serie di riflessioni sul paesaggio monumentale di ieri e oggi sul tratto da Piacenza a Milano. Tutte le informazioni sono state raccolte in collaborazione con gli studenti del laboratorio “Ricognizioni sul Paesaggio” del corso di Storia della fotografia dell’Università di Parma.
Accanto alle immagini fotografiche, nella seconda sala, la narrazione prosegue attraverso alcuni estratti del film documentario di Nino Criscenti “Dal fiume al mare” (1986) anch’esso parte del progetto originale.
La mostra è strutturata lungo due direttrici che si fronteggiano sulle pareti di Palazzo Crespi: da un lato ‘la via in su’, le immagini che ritraggono la via da Rimini a Piacenza, lungo l’antico tragitto romano costellato dai resti della centuriazione e da tracce della romanità; dall’altro, le fotografie che rappresentano ‘la via in giù’ le località lungo la discesa da Piacenza a Rimini, verso la Strada Santa. Le immagini sono associate a porzioni di testo scritte dal curatore e a citazioni letterarie attinte dalla vasta letteratura dedicata al tema della via voluta da Marco Emilio Lepido nel I secolo a. C.
In collaborazione con Bizzarri, il fotografo di Scandiano, in seguito alla fortunata esperienza di Viaggio in Italia (1984), aveva proposto al Comune di Reggio Emilia e alla Regione Emilia Romagna una ricerca sul territorio che cinge l’antica via consolare, coinvolgendo fotografi, artisti, musicisti, letterati, cineasti e architetti per due anni, tra 1984 e 1986.
L’obiettivo era quello di costruire una narrazione corale sulla graduale scomparsa dello scenario agreste a causa dell’insorgere di nuovi fenomeni che hanno interessato l’Emilia tra anni Settanta e Ottanta, come la cementificazione diffusa, la crescita dei distretti industriali e l’urbanizzazione selvaggia. Le energie coinvolte hanno condotto una ricerca senza precedenti sulla Via Emilia, producendo una documentazione tuttora fondamentale per lo studio dell’identità emiliana.