
Oliver Ressler, Transnational Capitalism Examined
Due mostre personali dell’austriaco Oliver Ressler, artista e regista, sono allestite a Roma, a cura di Mike Watson, in due sedi diverse: alla Fondazione Pastificio Cerere, da domani col titolo “Transnational Capitalism Examined: Dancing on Systemically Important Graves” e alla The Gallery Apart, col titolo “Transnational Capitalism Examined: Border as Method”, da mercoledì 28, entrambe fino al 26 novembre.
La prima, alla Fondazione Pastificio Cerere, riunisce opere video degli ultimi 13 anni della produzione di Ressler, che dimostrano l’approccio artistico dell’autore al genere del documentario, mettendo a nudo gli effetti del capitalismo transnazionale attraverso la capacità critica dell’arte. Se The Bull Laid Bare e The Visible and the Invisible esplorano le macchinazioni del debito e della finanza internazionali, The Fittest Survive analizza il legame perverso tra imprese e guerra. Allo stesso tempo, Leave it in the Ground getta luce sulla politica di estrazione di carburanti fossili.
La seconda, ospitata presso The Gallery Apart analizza il volto visibile del capitalismo globale, rappresentato dalle rivolte sociali, dal collasso economico, dalle migrazioni non documentate e dall’ingresso in Europa di rifugiati provenienti da zone di guerra. La mostra propone tre film, fra cui l’inedito “Emergency Turned Upside-Down”, e una serie di lavori fra cui fotografie, lightbox, wallpaper e floor paper. La mostra prende il titolo dall’opera di Sandro Mezzadra e Brett Neilson Border as Method, or the Multiplication of Labour (2013), che analizza la proliferazione dei confini che ha accompagnato lo sviluppo del capitalismo, del mercato libero e della globalizzazione, evidenziandone le contraddizioni.
La ricerca di Oliver Ressler è costantemente rivolta ad attenuare i confini tra arte e attivismo politico, attraverso installazioni e video che intendono rendere visibile ciò che altrimenti resterebbe nell’ombra, aprendo così possibilità di dialogo sugli atti illeciti compiuti dalle politiche contemporanee e sulle strategie per sconfiggerle.
Nel corso della mostra, presso la Fondazione Pastificio Cerere, avranno luogo diversi eventi collaterali curati da Mike Watson: Art. Class. War, riunirà VJ e DJ per presentare opere audio, visive e performance che affronteranno i temi delle classi sociali e della Guerra nel contesto dell’arte; Boundaries and Confines, due seminari sul tema delle arti e dell’attivismo sui media rivolti a studenti delle Università locali.