Prometeogallery di Milano, presenta dal 16 settembre al 12 novembre, la mostra personale di Santiago Sierra (Madrid, 1966), che rappresenta la seconda e ultima parte del progetto iniziato nel luglio 2015 alla Centrale Fies a Dro (TN), nell’ambito del Festival Drodesera.
Nella versione realizzata per il festival, nella prima parte dell’opera si mostrava una svastica levogira, con una disposizione a quarantacinque gradi su un suolo piastrellato in bianco e nero, circondata da quattro pareti di altezza media che delimitavano lo spazio e permettevano al pubblico di affacciarsi allo spettacolo della vita in cattività di un gruppo di topi comuni. La svastica fungeva da recipiente contenente latte di soia, un abbeveratoio a cui gli animali si recavano ad alimentarsi.
Sempre destinata ad abbeveratoio per topi, la svastica, questa volta destrogira, è stata in seguito collocata dall’artista nel tempio di Karni Mata a Deshnoke nel Rajastán, tempio dedicato a una donna indù adorata come incarnazione della dea Durga, “l’invincibile”, “l’inaccessibile”, dove i topi sono venerati.
Ogni elemento de L’Abbeveratoio va oltre la sua rappresentazione e apre un dialogo con la storia, incrociando i significati di simboli che hanno subito una stratificazione di senso nelle varie epoche e culture, mentre da Prometeogallery diventa base portante della scultura dapprima utilizzata come abbeveratoio.
Dunque, l’Abbeveratoio è una mostra circolare con la quale l’artista invita il pubblico ad andare oltre i luoghi comuni e le semplificazioni.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione con testo critico di Fernando Baena.