Origini. Gli “Orizzonti” di Silvio Wolf


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Silvio Wolf, Horizon14, Yellow, 2002, © Silvio Wolf, 2006

Silvio Wolf, Horizon14, Yellow, 2002, © Silvio Wolf, 2006

L’evento culturale di quest’anno alla Fondazione Antonio e Carmela Calderara, a Vacciago di Ameno (NO), è dedicato a Silvio Wolf (Milano, 1952), con la mostra “Origini. Gli “Orizzonti” di Silvio Wolf”, dal prossimo 9 luglio e fino al 4 settembre.

La mostra, composta da sette opere della serie degli “Orizzonti”, è a cura di Cristina Casero che considera questa serie uno dei più interessanti esiti della ricerca che l’autore ha condotto per anni sulla luce, sulle sue potenzialità linguistiche e sul suo valore simbolico.

Scrive l’artista al proposito: “In Orizzonti utilizzo gli spezzoni iniziali della pellicola fotografica, esposti casualmente alla luce durante il caricamento della macchina fotografica e irregolarmente sviluppati durante il processo foto-chimico, per rivelare la soglia tra luce e buio, nero e colore: tra latenza e realtà, materia e linguaggio.
Gli Orizzonti sono pure immagini della luce ottenute senza l’uso della macchina fotografica, utilizzando materiali di scarto del processo fotografico prodotti prima dell’atto propriamente fotografico, dell’arbitrio del fotografo.
Sono immagini “Prima del Tempo”, nell’espressione anglosassone: “Photography before the picture””.

Il tema dell’orizzonte assieme all’idea di luce, intesa come essenza sottesa ad ogni aspetto del visibile, a suo tempo hanno affascinato e impegnato Calderara; oggi è interessante partecipare a un confronto a distanza tra le due ricerche svolte in tempi e con metodi differenti.

Calderara conduceva la sua ricerca con la pittura, mentre Wolf lo fa con la fotografia, raggiungendo risultati affini, in linea tra loro nella definizione di una realtà creata dalla luce oltre la contingenza del fenomeno stesso.

Si legge sulla locandina della mostra: “…Le opere del ciclo Orizzonti sono scritture di luce che nascono autonomamente, al di qua della coscienza e della volontà dell’autore: sono forme astratte generate dalla luce che le imprime sul supporto e si danno come preesistenti rispetto all’immagine, poiché si generano prima che il fotografo realizzi, consapevolmente, il suo scatto e, come tali, vengono prima dello sguardo, pur essendo a tutti gli effetti degli “orizzonti” di luce.”

In occasione della mostra, Postmedia Books ha pubblicato un catalogo contenente una riflessione critica sulle opere esposte, accompagnata da un’indagine su tutta la produzione dell’artista legata alla luce.

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Informazioni su Anselmo Villata

Caporedattore dell'Agenzia Stampa Verso l'Arte, Vice Presidente Internazionale dell'Associazione Internazionale dei Critici d'Arte, Docente presso la 24Ore Business School e presso la Giunti Academy, Curatore, Critico d'Arte, Saggista, Cultural manager e Cultural planner orientato alla promozione e alla valorizzazione dei Beni Culturali con un'ottica all'interdisciplinarità e alle collaborazioni internazionali.

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