Fino all’8 giugno, alla Rocca di Umbertide (PG), è allestita la mostra “Treartistesette”, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Umbertide e curata da Giorgio Bonomi e Lara Caccia ed è la settima della serie di esposizioni con artiste di genere femminile, iniziata nel 2016. Anche questa volta vengono proposte tre artiste che operano con diverse poetiche e differenti tecniche.

Con tre “personali” queste artiste, provenienti da nord, dal centro e dal sud d’Italia, offrono uno spettro ampio dell’arte contemporanea nelle sue diverse modalità esecutive Mirta Carroli è scultrice che lavora con il ferro o l’acciaio corten, manifestando sempre la volontà di interagire con lo spazio. Elena Diaco Mayer, con una memoria verso le icone bizantine, evidenziando nelle sue opere la luce, anche grazie alle superfici, dorate o argentate, specchianti. Claudia Peill, a sua volta, ha fotografato i “tombini” in varie parti del mondo, trasformando quell’oggetto in un simbolo evocativo.
Mirta Carroli. Nata a Brisighella (RA) nel 1949, vive e lavora a Bologna dove ha insegnato al liceo artistico e all’Accademia di Belle Arti. Ha iniziato ad esporre nel 1984 con numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero tra le quali quelle alle Gallerie G7 di Bologna e Varart di Firenze a cura di Giorgio Bonomi, due mostre a New York e la grande antologica a Brisighella curata da Pietro Bellasi; nel 1995 è presente alla XLVI Biennale di Venezia. Ha realizzato opere di grandi dimensioni, alcune in spazi pubblici, tra queste Il Tempio delle voci a Brufa (PG), Energea a Grosseto, e recentemente Nike a Faenza e Fucinafuoco a Bassano in Teverina (VT).
Elena Diaco Mayer. Nata a Padova nel 1968 e cresciuta a Firenze. Laureata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano si è poi specializzata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dove vive e lavora. Ha studiato lingua araba, iconografia ortodossa e calligrafia giapponese. Ha partecipato alla Seconda Biennale d’Arte dei Giovani di Bologna, curata da Renato Barilli e ha esposto alla 54ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia – Accademie. Nei suoi lavori su superfici riflettenti, tra oro e argento, cerca una sintesi che conduce verso il Vuoto, non inteso come assenza, ma come origine che dà luce ad ogni cosa.
Claudia Peill. Nata a Genova nel 1963. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Roma, inizia la sua attività artistica dai primi anni ’90. Ha esposto presso musei, istituzioni pubbliche e gallerie private in Italia e all’estero tra le quali: Museo Pecci, Prato 2000; Künstlerhaus Vienna 2001; ICI London 2003; le Galleria Martano, Torino 2004; Anna D’Ascanio, Roma, 2006; Mara Coccia, Roma 2012; Museo Andersen, Roma 2014; Galleria Nazionale, Roma 2015; Anna Marra, Roma 2017; Gallen-Kallela Museum, Helsinki 2018-19; Great Beauty Contemporary Art Museum, Pechino 2019, Villa Olmo Como 2022, Museo in Trastevere Roma, 2024. È presente in numerose collezioni pubbliche e private. Vive Roma, dove è docente di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti.