Il Museo Simon Benetton diretto da Artur Valerio a Treviso, stupenda location realizzata da Carlo Scarpa a ridosso degli anni ’70, facilmente raggiungibile dal centro storico, ospita la mostra: “Incontro Aureo – Andrea Vizzini e Peter Weber “ con la curatela di Roberta Gubitosi. Come dichiarato da Valerio : «Le sale del Museo si aprono a un dialogo inedito e silenzioso in cui due ricerche artistiche, diverse per matrice culturale e formale si incontrano lungo la linea invisibile di un codice condiviso: la geometria come principio di equilibrio, il rapporto aureo come chiave interpretativa del visibile».

L’allestimento delle sale si presenta sviluppandosi all’interno di un’architettura che non è semplice contenitore, bensì interlocutore attivo, dove le geometrie scarpiane del museo accolgono le opere connettendole tra di esse. In questo contesto così particolare, l’artista Andrea Vizzini presenta una selezione di lavori recenti dalla serie “Black & White Room”, in cui “ambienti architettonici enigmatici si alternano tra luce e oscurità, riflettendo sul tempo, sulla conoscenza e sull’eredità della storia dell’arte. Le sue opere si distinguono per la raffinatezza formale e per l’intensità simbolica, dove elementi come il prisma diventano strumenti di rivelazione e trasformazione”. Siciliano di Grotte in provincia di Agrigento, Andrea Vizzini vive a Jesolo dal 1949 dove lavora ed ha il suo studio. Ha partecipato a numerose collettive alla Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia, nel 1983 ha presentato una personale al Museo Ca’ Pesaro di Venezia. Ha esposto in molteplici musei, tra questi: il Museo ARCOS di Benevento, il Museo Archeologico di Nola-Napoli, ed ha partecipato a numerose mostre a Londra, New York, Parigi, Francoforte, Monaco, Milano ed in altre città, e collaborato con artisti e scrittori, quali: Al Di Meola, Karl Jenkins , Leonardo Sciascia e Domenico Rea. Come sostenuto da Roberta Gubitosi: «Considerata la vasta produzione di Andrea Vizzini, è significativo soffermarsi sulla selezione delle opere scelte per questa esposizione. Sempre fedele all’esigenza di riconsiderare il passato nel rapporto con la contemporaneità, l’artista presenta gli esisti più recenti della serie Black &White Room, risultato di una ricerca ripresa in momenti diversi per oltre trent’anni. Le opere sono caratterizzate dall’essenzialità degli ambienti architettonici enigmatici, segnati da precisi elementi strutturali che a volte lasciano intravedere l’oscurità profonda dello spazio interno, a volte invece si aprono su squarci di cielo luminoso. La “stanza nera” suggerisce un ambiente di introspezione e di mistero, [..]..nella “stanza bianca” invece, lo spazio si apre attraverso i tagli delle architetture che lasciano intravedere squarci di cielo limpido e terso». Peter Weber propone invece una serie di lavori in feltro – un materiale caldo e compatto della tradizione nordica, utilizzato per realizzare strutture geometriche tridimensionali mediante piegature precise. La sua arte, priva di figurazione, è un esempio rigoroso di Arte Concreta, in cui la forma nasce da un pensiero matematico, dall’osservazione della natura e dalla tensione verso la perfezione formale. L’artista tedesco Weber vive e lavora tra Monaco di Baviera e Monferrato in Piemonte. Originariamente interessato alla musica, passò alle arti figurative studiando alla Fachhochschule di Amburgo sotto la guida del famoso pittore Max Hermann Mahlmann. Le sue opere sono esposte a livello internazionale e presenti in oltre 35 collezioni pubbliche e private, tra cui il Museum für Redktive Kunst di Swiadow, l’Helms-Museum di Amburgo e il Landesmuseum di Linz. Come sostenuto dalla curatrice: «La produzione di Peter Weber è incentrata su una ricerca ottico-percettiva della forma geometrica, sempre guidata della leggi delle proporzioni matematiche. […] Il suo lavoro si concentra sullo sviluppo di un linguaggio plastico, basato sul metodo e sulla razionalità. Il pensiero della totalità affascina l’artista e lo spinge sempre a raggiungere i limiti delle possibilità tecniche, per cui un unico pezzo può divenire matrice per sviluppare complesse strutture. Significativo è il grande dittico bianco Rechtecke im Faltzustand e Quadrate im Faltzustand in cui i due pannelli riflettono la stessa composizione geometrica in modo tale che il recto dell’uno diviene il verso dell’altro. L’unità della materia racchiude in sé la molteplicità secondo principi che possono avere riferimento alla matematica e allo sviluppo delle forme naturali capaci di articolarsi in strutture complesse. […] Tale ricerca formale si sviluppa in relazione ai materiali impiegati, dalla carta, al cotone, al feltro, ai materiali sintetici , al metallo». L’esposizione “Incontro Aureo” mette a confronto le opere di questi due artisti che sono accomunati da una profonda ricerca della geometria, dell’armonia delle forme e orientati alla costruzione di un ordine interiore. Andrea Vizzini e Peter Weber, pur partendo da radici culturali differenti, trovano un terreno comune nell’idea di equilibrio, misura e bellezza universale. Un dialogo tra linguaggi diversi ma complementari, entrambi fondati sul rapporto aureo. La mostra patrocinata dalla Provincia e dal Comune di Treviso resterà aperta al pubblico, salvo proroghe, sino al 04 giugno 2025. Per concludere molto significative le parole di Artur Valeri: «In questo spazio rarefatto, fatto di pieni e di vuoti, di pieghe e aperture, le opere si offrono allo sguardo come soglie percettive, capaci di attivare letture plurime. [..]..Invitiamo il pubblico a lasciarsi condurre in questo percorso di armonie, forme e pensiero condiviso, dove la geometria si fa linguaggio dell’anima e la proporzione diventa terreno d’incontro tra mondi diversi».