Silvio Vigliaturo. Mixing Glass


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Una bella iniziativa che unisce diversi punti di interesse è proposta a Pessione presso Chieri (TO), nella sede del Museo di Enologia di Casa Martini della Martini&Rossi, la storica multinazionale nota nel mondo principalmente per il vermouth, ma anche per il mecenatismo e un’assidua promozione culturale.

Con inaugurazione mercoledì 11, dal 12 settembre al 10 ottobre è allestita in questi spazi la mostra “Mixing Glass”, dedicata alle opere di vetro di Silvio Vigliaturo. La mostra merita uno sguardo di riguardo essendo stata organizzata, assieme a Casa Martini, da un team di studenti della Sole 24Ore Business School con il loro docente, Anselmo Villata, Presidente dell’Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea al quale è affidata la curatela, con la collaborazione dell’Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea e dell’Archivio Storico Martini & Rossi e con il patrocinio di Federculture. In ambito alla mostra sono previsti eventi a tema sulle Giornate Europee del Patrimonio 2019, realizzati in collaborazione con Silvio Vigliaturo.

Silvio Vigliaturo, Babele, 2004, vetro e oro cm.306×52 – particolare

Si tratta di una mostra personale del Maestro di adozione chierese che, più che degnamente, rappresenta la storia contemporanea del vetro, prosecuzione di quella del passato narrata dalla collezione del Museo stesso con esemplari di ogni epoca, territorio e manifatture. Dal passato si recepisce la stretta connessione della produzione di oggetti di vetro con quella dei vini e, più in generale, delle bevande, mentre dalle proposte di Vigliaturo si ha maggiore conoscenza della versatilità del materiale e del suo grande valore aggiunto dell’estetica e dell’arte. Da questo incontro è dedotta la Mescolanza.

Da oggetti realizzati per l’uso quotidiano, dunque, in questa mostra si è di fronte a sculture, di piccole, medie e grandi dimensioni, policrome, a volte arricchite con inserimenti di foglie d’oro o d’argento che narrano come, grazie ad una approfondita perizia tecnica, l’artista ottenga anche l’impossibile da questo materiale all’apparenza così fragile e come abbia saputo trasformare una forma di artigianato in arte in cui la trasparenza, la ricca, brillante e allegra cromia, l’eleganza sono solo punti tangibili che agevolano e veicolano una fruizione facile. In tutto ciò, però, vanno considerati aspetti più “spirituali” contenuti in queste forme e sicuramente non secondari. Intanto va evidenziata la maestria con la quale l’artista modella il proprio pensiero e lo rende concreto. Ma è il pensiero che è complesso e contiene infiniti argomenti, poi tradotti in materia, che spaziano da riflessioni sull’umanità in generale, sul vivere quotidiano, su aspetti sociologici e filosofici, su divagazioni di vario tipo.

A corredo dell’evento un volume di 104 pagine interamente a colori con i testi, tra gli altri, del curatore Anselmo Villata, del team di progettazione e del critico d’arte Angelo Mistrangelo.

È una mostra ricca e appassionante, da non perdere, che trasuda anche l’entusiasmo del gruppo di giovani organizzatori.

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