Scultura diffusa


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Nasce a Pinerolo (TO) la Biennale di Scultura, intitolata “Scultura diffusa”, poiché occupa diversi spazi pubblici urbani, che vede questa prima edizione presentata nella piazza del Duomo fino al 6 gennaio 2020.

L’esposizione, a cura di Partrik Losano con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura e Fondazione CRT, si snoda nel centro storico con cinque grandi opere di scultura contemporanea degli artisti e architetti Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbaldo (Studio C&C).
Per queste opere sono stati impiegati materiali naturali come la roccia e i metalli trattati (acciaio ossidato e tagliato con laser, fusioni di bronzo), con i quali sono fatti crescere alberi simbolici da un palazzo (Teatro Sociale) e nelle piazze (Facta, Duomo, Santa Croce), per poi unire alcuni edifici con rami (via Trento) attraversati da funamboli.


Sono previste, durante il periodo della mostra, numerose iniziative collaterali, come mostre, concerti, laboratori didattici per bambini, progetti tematici per le scuole secondarie, un concorso video fotografico con storytelling per i giovani.
Con l’intento di risvegliare l’interesse per il rapporto con la natura gli artisti Abbaldo e Albertelli hanno scelto per le loro opere site-specific il tema dell’attraversamento e della crescita di elementi naturali nella materia inerte. I due artisti torinesi, che provengono da una duplice formazione architettonica-paesaggistica e artistica, intrecciano la loro ricerca formale con una sperimentazione innovativa sui materiali e sulle loro tecniche di lavorazione, per realizzare opere di grande respiro, pubbliche e private, che mettono in relazione architettura e acqua, scultura e struttura, segno e materia.
L’obiettivo della prima Biennale di Scultura della città di Pinerolo, nell’intenzione dei suoi promotori, è quello di offrire alla cittadinanza e ai turisti un servizio culturale, non occasionale e non effimero, perciò periodizzato e articolato in un insieme di iniziative, utilizzando l’arte e l’architettura per valorizzare un’identità del territorio, unendo le radici della tradizione con i frutti dell’innovazione contemporanea.

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