Da Tiziano a Rubens


Stampa

Nell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale di Venezia, fino al 1 marzo 2020 sono esposti i “Capolavori da Anversa e da altre collezioni fiamminghe” provenienti dai più importanti musei fiamminghi in una mostra realizzata a cura di Ben van Beneden, Direttore del Rubenshuis, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, Direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia e organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con la Comunità fiamminga, la Città di Anversa e VisitFlanders.

Tiziano, Jacopo Pesaro presentato a San Pietro da Papa Alessandro VI- Royal Museum of Fine Arts Antwerp (KMSKA) © Royal Museum of Fine Arts Antwerp – Art in Flanders. Foto Hugo Maertens

Questa mostra ha l’intento di restituire il fermento culturale ed economico che ha attraversato l’Europa tra il XVI e il XVII secolo, con il suo carico di storie e stili, opere e collezioni.

La produzione artistica di Anversa nel XVI secolo sfoggiava una straordinaria varietà tematica e stilistica, che arrivò ad avere maggiore omogeneità nel XVII secolo ma senza mai sviluppare uno stile peculiare vero e proprio.

Con oltre 140 pezzi che comprendono opere assenti da secoli in laguna dove pure furono prodotte, o mai esposte fino a oggi al pubblico, la mostra vuole narrare la ricchezza, la complessità, le specificità e le relazioni di un territorio a cavallo di due secoli.

Di Peter Paul Rubens (1577-1640), sono esposte dodici opere, tra le quali il “Ritratto di giovane donna con una catena” e il monumentale “San Francesco d’Assisi riceve le stimmate”. Di Anthony van Dyck (1599-1641), che di Rubens fu talentuoso erede, le opere in mostra sono sette, con i suoi ritratti vividi e immediati dalla forte caratterizzazione e abile pennellata, quali lo “Studio per un ritratto di un alto funzionario di Bruxelles” e il “Ritratto di Johannes Malderus”, anche questa opera di recente riscoperta qui esposta per la prima volta.

Tra le opere presenti di Tiziano Vecellio (1488/90-1576) è esposto anche il magnifico “Jacopo Pesaro presentato a San Pietro da Papa Alessandro VI”.

Un capitolo a parte merita il ritorno a Venezia dopo quasi 200 anni della pala d’altare che Tintoretto dipinse per la chiesa di San Geminiano, edificata nel 1557 nel cuore di Venezia, di fronte alla basilica di San Marco.

Una sezione speciale della mostra è dedicata al grande compositore fiammingo Adriaan Willaert che si stabilì permanentemente nella Serenissima diventando Maestro della Cappella della Basilica di San Marco nel 1527. Fu Willaert che fondò la celeberrima Scuola veneziana di Musica che formò, tra gli altri, Giovanni Gabrieli e Claudio Monteverdi.

Anversa ricoprì, inoltre, un ruolo di spicco anche nella stampa dei libri, favorito dallo sviluppo in città di un settore finanziario in grado di sostenere gli investimenti dell’industria libraria e dalla presenza e disponibilità di un gran numero di artisti e gli editori di libri, mappe, stampe avevano un mercato internazionale.

Share Button