Sonografie


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Fino al 28 luglio prossimo, a Palazzo Te di Mantova è possibile vedere le opere di Sonia Costantini raccolte nella mostra “Sonografie”, che intendono trasmettere il suono del colore, in ambito a quella che è la seconda edizione della project room scaturita dal cantiere di ricerca omonima che indaga il rapporto tra suono e immagine, esplorando le differenze costitutive tra il linguaggio visivo e quello musicale, inserendosi in una ricerca di assoluta attualità nel campo delle arti contemporanee. È qui esposta una selezione di opere monocrome di Sonia Costantini, immaginate come un percorso sonoro e le composizioni realizzate appositamente dai Maestri Luigi Manfrin e Corrado Rojac ispirate ai monocromi dell’artista mantovana. 

Sonia Costantini, NB15-14 Foresta Sonora (2015)


Le opere pittoriche di Sonia Costantini percorrono una sorta di cammino del suono: dal bianco titanio che raccoglie tutti i colori e richiama un silenzio vitale e generativo, passando per la Foresta Sonora, che scandisce ritmicamente intervalli di suoni attribuiti a diverse tonalità del verde, per arrivare allo spazio cosmico del blu inchiostro dove il suono si perde.
Le opere musicali dei Maestri Luigi Manfrin e Corrado Rojac, che accompagnano la visita, sono nate dallo sguardo attento e profondo verso le opere di Sonia Costantini. Invitati dal Maestro Leonardo Zunica, i compositori hanno saputo cogliere due tra gli aspetti fondamentali della produzione dell’artista mantovana, tra formalismo e misticismo.
Luigi Manfrin, in Color Folds, ha operato quasi una realizzazione musicale del suo gesto pittorico, costituito da un lavoro per strati. Il colore timbrico della composizione musicale è costituito da un’oscillazione intorno ad alcune frequenze di base, a cui viene sovrapposto un ulteriore livello di espansioni e contrazioni temporali.
Corrado Rojac, in ante intra, ha saputo afferrare la dimensione più spirituale dei monocromi della pittrice con essenzialità, asciutta stilizzazione e continui rimandi al rapporto tra umano e divino attraverso il mistero del sacro.
Nella project room i due diversi linguaggi artistici si confrontano nel dialogo fecondo che si genera, costante e sempre nuovo, tra i dipinti e le opere musicali.
Il progetto è prodotto e realizzato da Comune di Mantova, Fondazione Palazzo Te, Museo Civico di Palazzo Te, in collaborazione con Diabolus in musica, in sinergia con Mantova Musica e Mantova città d’arte e di cultura.

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