La regola di Piero. Mimmo Paladino


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Mimmo Paladino rende omaggio a Piero della Francesca con una grande mostra ad Arezzo intitolata “La regola di Piero”, aperta fino al 31 gennaio 2020 e realizzata a cura di Luigi Maria Di Corato, con la quale è approfondito il legame tra Paladino e il grande maestro toscano. 

Mimmo Paladino, Suonno, Dapres Piero Della Francesca, olio su tela, cm205x220, 1983

Le  oltre cinquanta opere della mostra sono dislocate in sei sedi espositive, mentre sono due i nuclei centrali della mostra: la Galleria comunale d’Arte Contemporaneae la Fortezza Medicea. Nella Galleria è allestita una selezione di trentaquattro dipinti tra cui opere celebri come “Suonno. Da Piero della Francesca” del 1983 e ben due opere della serie “Il principio della prospettiva” del 1999, o il “polittico” inedito di diciotto elementi dal titolo “Santi”, realizzato dal 2016 al 2018. 

Un grande obelisco votivo è invece collocato nella piazza antistante la Galleria sulla quale si affaccia la Basilica di San Francesco (che conserva, nella cappella Maggiore, le Storie della Vera Croce). 

Un nucleo di opere monumentali sono state invece selezionate per la Fortezza. Completano il percorso altre tre tappe fondamentali. L’istallazione dal titolo “Dormienti”, realizzata con Brian Eno nel 1999 per la Roundhouse di Londra e qui riproposta in un nuovo allestimento nella chiesa sconsacrata di Sant’Ignazio. La grande croce in foglia d’oro “Senza titolo” del 2016, rispettoso omaggio al capolavoro giovanile di Cimabue nella chiesa di San Domenico. Mentre a Porta Stufi campeggia l’installazione “Elmo”, una delle opere più note dell’artista, un bronzo del 1998, esposto nei maggiori musei del mondo, che accoglie i visitatori in arrivo o in partenza ricordando i fasti di un passato non ancora remoto.

Il titolo della mostra “La regola di Piero” è esplicativo di quanto il pittore e matematico di Sansepolcro sia stato determinante per Paladino come fonte di ispirazione, non solo a livello estetico ma anche metodologico e teorico. Quello di Paladino ad Arezzo è tuttavia un omaggio garbato a Piero, che pur dipanandosi per tutta la città non chiama mai direttamente in causa il Maestro a livello formale, ma si manifesta nella condivisione di alcuni valori, quali l’incontro tra tradizione e modernità, tra razionalità ed emozione, tra luce, forma e colore, tra idealizzazione, astrazione, simbolo e realtà. La mostra è promossa da Fondazione Guido d’Arezzo e patrocinata da: Comune di Arezzo e per la Fondazione Guido d’Arezzo, Coingas srl, Fraternita dei Laici e C-Way.

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