Scultura Aurea. Gioielli d’Artista per un nuovo Rinascimento


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Le sale rinascimentali del Palazzo Ducale di Urbino accolgono, fino all’8 settembre, una mostra dedicata ad una panoramica sul gioiello d’artista del XX e XXI secolo come preziosa occasione per portare all’attenzione del pubblico il contributo di scultori e pittori all’ambito del gioiello, inteso come opera d’arte perfettamente compiuta, nel pieno superamento tra arti maggiori e minori.

Il percorso della mostra presenta un’ampia selezione di esemplari, più di 140 pezzi, realizzati da 46 artisti internazionali.

L’esposizione, a cura di Paola Stroppiana, propone come primo elemento di indagine la rievocazione della grande cultura orafa delle Marche: la regione è riconosciuta come un distretto di livello internazionale per competenze e diffusione di scuole e modelli.

Uno dei gioielli disegnati da Picasso

Nel XX secolo la cultura orafa marchigiana gode di un rinnovato prestigio grazie a figure come Edgardo Mannuci, Giuseppe Uncini, Valeriano Trubbiani, Eliseo Mattiacci, Giorgio Facchini, Alberto Giorgi, che alla grande competenza in ambito scultoreo e orafo hanno spesso unito la vocazione all’insegnamento, formando nuove generazioni di artisti. Nodale il ruolo dei fratelli Arnaldo Pomodoro e Gio’ Pomodoro: entrambi hanno realizzato ornamenti di grande bellezza (rivalutando anche l’antica tecnica della fusione in osso di seppia) e parallelamente hanno contribuito in modo determinante alla rielaborazione critica del gioiello d’artista.

Successivamente sono presi in esame i maestri italiani (Afro, Nino Franchina, Gino Severini, Giuseppe Capogrossi, Umberto Mastroianni, Getulio Alviani, Giorgio De Chirico) che, a partire dal II Dopoguerra, si sono fatti interpreti del gioiello d’artista, pezzo unico “d’autore”, grazie all’illuminata committenza di mercanti, galleristi e mecenati. Parallelamente, nella Milano di fine anni ’60, ha inizio la paradigmatica avventura di Gian Carlo Montebello e Teresa Pomodoro, che insieme fondano la GEM Montebello.

Questi, tra il 1967 e il 1978, ancora in parallelo con l’esclusività del “pezzo unico” di Masenza e Fumanti, collaborano con oltre 50 artisti editando circa 200 gioielli in multipli in edizione limitata. Molti i nomi coinvolti, a partire dai cognati Arnaldo e Gio’ Pomodoro, Fausta Squatriti, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Joe Tilson, Lowell Nesbitt, Niki de Saint Phalle, Pol Bury, Jesús Rafael Soto, Pietro Consagra, Claude Lalanne, Man Ray, Joy Tilson.

Segue una preziosa selezione di esemplari e pezzi unici di artisti di fama internazionale che si sono confrontati con l’ambito orafo già a partire dagli anni ‘40 del secolo scorso come Alexander Calder, Salvador Dalí, George Braque, Pablo Picasso, Max ErnstLouise Nevelson, Alicia Penalba, per giungere ad alcuni esempi di gioielli realizzati da artisti contemporanei (Igor Mitoraj, Sophia Vari, Enrico Castellani, Giulio Paolini, Anish Kapoor, Giorgio Vigna), che trasferiscono nel gioiello la poetica della loro ricerca con nuova consapevolezza sostenuta da illuminate committenze.

Accompagna la mostra un catalogo italiano / inglese edito da Gli Ori, Pistoia.

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