Julian Charrière. All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere


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Al MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, nella Sala delle Ciminiere, fino all’8 settembre è aperta la mostra dedicata a Julian Charrière (Morges, Svizzera, 1987) e realizzata a cura di Lorenzo Balbi.  
Si tratta della prima personale in un’istituzione museale italiana dell’artista svizzero, il cui lavoro mette in comunicazione i campi delle scienze ambientali e della storia della civiltà e qui presenta un’ampia selezione di opere tra fotografie, installazioni, sculture e video che toccano i temi della storia della scienza, dello sviluppo della cultura dei media, del romanticismo dell’esplorazione e della crisi ecologica contemporanea. 

Julian Charrière, Where Waters Meet [3.77 atmospheres], 2019-© the artist; VG Bild-Kunst, Bonn, Germany


Da sempre interessato ai processi che si nascondono dietro la produzione di conoscenza scientifica e ai differenti metodi utilizzati per arrivare a una scoperta, con i suoi lavori Charrière cerca di comprendere la storia, guardando al passato per tentare di immaginare come sarà il futuro, scrutando nelle vicende trascorse per capire quelle che verranno, mentre riflette sul presente.
I suoi progetti sono spesso frutto di un lavoro sul campo in località remote, che presentano profili geofisici forti, come vulcani, ghiacciai, siti radioattivi, sempre rivolti verso paesaggi lontani in condizioni estreme. Dalle sue spedizioni intorno al globo, Julian Charrière riesce a far emergere non solo la pura e semplice bellezza della natura, ma anche la vulnerabilità e la frattura tra natura e civiltà. 
La mostra fa parte di Bologna Estate 2019, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna, Destinazione Turistica e si realizza grazie al main sponsor Hera, allo sponsor Gruppo Unipol e al supporto di Pro Helvetia.

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