New Perspective


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Carlo Cossignani e la sua installazione, cambiando prospettiva si vedono due volti

Fino al 2 dicembre è aperta alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma la mostra evento promossa da Ail per sensibilizzare alla lotta contro il mieloma multiplo, in un percorso che si snoda tra installazioni, fotografie e video di 21 artisti italiani e i cui proventi ricavati dalla vendita dei biglietti e del catalogo saranno devoluti all’associazione.

Si tratta del secondo appuntamento per la mostra-evento “New Perspective” dal valore sociale unico realizzata con il supporto di Takeda, e il patrocinio del Comune di Roma, della Regione Lazio, della Sie Società Italiana di Ematologia, della Fondazione Gimema onlus e con l’egida dello European Myeloma Research Network.

L’esposizione, curata da Denis Curti, presenta opere che portano i visitatori a guardare la realtà da un’angolazione inedita aiutandoli ad arrivare a comprendere come le prospettive di un malato di mieloma multiplo possano essere diverse, come le ricerche possano migliorare la qualità di vita e dare una nuova visione della quotidianità.

New Perspective segue un registro visivo ed emotivo e propone autori italiani quali, con installazioni: Carola Bonfili, Carlo Cossignani, Theo Drebbel, Manuel Felisi, Martino Genchi, Fabio Giampietro, Eva Marisaldi, Liliana Moro, Luca Pancrazzi, Lorenzo Vitturi; con fotografie: Silvia Camporesi, Lorenzo Cicconi Massi, Paola De Pietri, Maurizio Galimberti, Fabio Paleari, Marco Palmieri, Agnese Purgatorio, Paolo Ventura; con video: Olivo Barbieri, Paola Di Bello, Francesco Jodice.

Per offrire “Nuove prospettive”, allora, troviamo il groviglio di un nastro di ottone di Carlo Cossignani che rivela, avvicinandosi a esso, un profilo di due volti, o le ombre proiettate da due bicchieri che producono la forma di una bottiglia nell’opera di Luca Pancrazzi, o il panorama metropolitano di Fabio Giampietro che si anima di una terza dimensione indossando un paio di occhiali Oculus Rift, o la costrizione e l’angoscia di trovarsi all’interno di una fitta selva che si stempera in speranza e nella possibilità di un cambiamento solo se si alza lo sguardo verso il cielo azzurro, come nella fotografia di Manuel Felisi. Mentre, nel video di Paola Di Bello, lo scorrere delle persone in una delle torri dello stadio di San Siro produce l’effetto di una vite senza fine che ruota all’infinito su sé stessa.

Nelle fotografie di Maurizio Galimberti, invece, le regole prospettiche vengono disattese da nuovi punti di vista generando orizzonti inattesi; gli autoritratti di Paolo Ventura in veste di soldati reduci dalle grandi guerre riescono a comunicare la loro voglia di lasciarsi alle spalle tutti gli orrori che hanno vissuto per ricrearsi una nuova vita.

Inoltre, un’installazione interattiva situata all’interno di una “camera immersiva”, che aggiunge valore e sentimento alla mostra.

La mostra si chiude con una sezione pedagogica, dove si trovano indicazioni medico-scientifiche sulla malattia.

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