A Palazzo Citterio a Milano, spazio della Grande Brera riaperto al pubblico lo scorso 7 dicembre, accoglie fino al 7 settembre “Once Again”, il nuovo progetto monografico di Chiara Dynys, a cura di Anna Bernardini.

L’installazione site specific pensata da Chiara Dynys per la sala ipogea cosiddetta Stirling si pone in coerente continuità con una ricerca che da oltre trent’anni l’artista dedica al dialogo con lo spazio, reale e fittizio, ed accoglierà il pubblico in una atmosfera straniante.
Once Again il cui titolo è mutuato dalla teoria dell’Eterno ritorno di Nietzsche, trascrive con grande forza l’essenza e lo spirito della ricerca dell’artista, così come l’estetica e il vocabolario che ancora una volta spinge la sua tensione al limite tra il reale e il sogno.
Chiara Dynys progetta e crea una gigantesca “macchina” mobile che abiterà lo spazio Stirling costituita da tre rulli prospettici rotanti che si snodano per dieci metri di larghezza, simulando l’ andamento delle onde marine e il loro frangersi sulla battigia per una lunghezza di dodici metri. Un’intuizione che riprende ispirazione dalle “straordinarie” macchine sceniche seicentesche capaci di generare nell’animo dello spettatore, con la magia dell’illusione, lo stupore e la meraviglia.
L’esperienza di questo ambiente intende così coinvolgere il pubblico, sorprendendolo fisicamente ed emozionalmente “sulla riva del mare”, sulla battigia, dove contestualmente approdano e si incontrano frammenti, parole e frasi che si riconnettono alla poetica e alla storia della Dynys ma che, nello stesso tempo, possono appartenere alla vita di chiunque di noi, al vissuto di ciascun spettatore.
Chiara Dynys trasferisce in questo lavoro il carattere distintivo della sua ricerca, come la conoscenza e la padronanza nell’utilizzo sofisticato dei molteplici materiali che ogni volta sperimenta, nella voluta assenza di una precisa gerarchia, nelle potenzialità illusioniste della materia e dei procedimenti artigianali tipici di epoche passate ma anche della nostra contemporaneità.
Il lavoro è impostato su cromie fredde e il moto ondoso dell’“acqua” è ipnotico come il suono macchinico che l’accompagna, perché dichiaratamente artificioso ed insieme evocativo di tutto ciò che il mare rappresenta e significa nell’immaginario di tutti noi.
In alto, nella grande sala, una traccia luminosa mobile a 360° gradi accentua l’evocazione del faro in cui viene trasformata la colonna centrale portante di Stirling.
Il percorso che conduce a Once Again è introdotto da un altro lavoro inedito dal titolo Blue Gate: una luminosa porta del mare realizzata in vetro a mano di colore bianco argentato, una sorta di metafora “del passaggio” ed evocatrice di un nuovo inizio. La luce sembra concentrarsi ed insieme prendere vita da un diamante di vetro cangiante in grado di restituire la sua luminosità sull’intera forma opalescente.
In collaborazione con l’Archivio Chiara Dynys, sarà edito da Allemandi un catalogo che documenta il progetto espositivo di Palazzo Citterio, ripercorrendo la poetica dell’artista e la ricerca che ha dato vita agli ambienti storici con un saggio critico di Anna Bernardini, un contributo di Angelo Crespi, Alessandro Castiglioni e Giorgio Verzotti.