Da Gregorio XIII a Michelangelo Pistoletto. Dal Rinascimento alla rinascita


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Promossa da Palazzo Boncompagni, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Associazione Legati al Filo APS, curata da Silvia Evangelisti con il patrocinio di Mambo-Bologna Musei e Comune di Bologna, la mostra “Da Gregorio XIII a Michelangelo Pistoletto. Dal Rinascimento alla rinascita” è allestita a Palazzo Boncompagni di Bologna fino al 18 settembre.

La particolarità di questa mostra viene dal luogo che la ospita: lo splendido cinquecentesco Palazzo Boncompagni con i suoi affreschi e la straordinaria scala a chiocciola del Vignola, quindi per l’inedito rapporto che si è creato tra il Palazzo di Papa Gregorio XIII, la sua stessa figura di grande innovatore, e Michelangelo Pistoletto, uno dei massimi artisti contemporanei.

“Cambiamento” è la parola chiave per comprendere questa mostra, che mette in collegamento due figure così distanti tra loro, nel tempo e nello spazio. Ma che i nutrono una ferma convinzione nel concetto di ‘innovazione’.

Michelangelo Pistoletto

Michelangelo Pistoletto fin dall’inizio del suo lavoro ha sposato questo termine: cambiamento. Il suo percorso artistico racconta di un artista che, invece di rimanere nella solitudine del suo studio, ha scelto di andare incontro al mondo, e di confondersi con lui, per comprenderne, dividerne, assorbirne i drammi, i dolori, le fratture, le incongruenze, e attraverso l’arte e con l’arte, trovare le soluzioni. Il superamento.

Attraverso le 11 opere esposte la mostra propone una sorta di fil rouge dell’arte di Michelangelo Pistoletto, dalle superfici specchianti degli anni ’60, virtuali limen tra rappresentazione e realtà, tra fisico e immateriale, tra natura e cultura, che parlano di partecipazione, di inclusione, e il Terzo Paradiso protagonista del lavoro artistico di Pistoletto degli ultimi decenni, ospitato nella ampia loggia d’ingresso di Palazzo Boncompagni, dove è collocato anche un “pozzo”, e su cui l’artista ha fondato la sua complessa concezione filosofico-sociale sul tema della conciliazione tra estremi bipolari: natura/cultura, io/tu, naturale/artificiale, che diviene percorribile nel terzo cerchio centrale che si interpone tra i due cerchi contrapposti, creando una nuova condizione di vita sostenibile per l’uomo e il pianeta.

Delle 11 opere, 2 sono quelle inedite (1 installazione e 1 site specific) che l’artista dedica al luogo, un omaggio postumo ma vivo a Gregorio XIII. Un omaggio alla città di Bologna, dove Pistoletto è stato sempre accolto con molto calore e interesse. E infine, un omaggio a noi cittadini di questa terra, in questo momento così cupo che solo la creatività collettiva potrà illuminare.

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