Back_Up. Giovane arte in Sardegna


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Al Museo Nivola di Orani (NU), fino al 17 ottobre sono esposte le opere di 27 artisti nati in Sardegna, sotto i quarant’anni, nella mostra “Back_Up. Giovane arte in Sardegna”, realizzata a cura di Giuliana Altea, Antonella Camarda, Luca Cheri, che vuole essere una ricognizione delle nuove generazioni creative dell’isola.

Gli artisti presenti sono: Irene Balia, Andrea Casciu, Crisa (Federico Carta), Siro Cugusi, Eleonora Di Marino, Andrea D’Ascanio, Roberto Fanari, Sergio Fronteddu, Heart Studio (Bruno Savona e Martina Silli), Silvia Idili, Kiki Skipi, La Fille Bertha, Silvia Mei, Narcisa Monni, Veronica Muntoni, Manuelle Mureddu, Paolo Pibi, Gianmarco Porru, Stefano Serusi, Vittoria Soddu, Giulia Sollai, Carlo Spiga, Daniela Spoto, Edoardo Tedde, Tellas, Alessandro Vizzini.

Back_up, Giovane arte in Sardegna, Museo Nivola, Orani

Attraverso le opere di queste artiste e di questi artisti si intende dimostrare l’esistenza di un insieme di pratiche, tematiche e punti di vista variegato e originale, e di percorsi e traiettorie che dalla Sardegna si muovono verso l’Italia, l’Europa e oltre. La pittura è il linguaggio di elezione di molte protagoniste e protagonisti della nuova scena sarda, declinata in accenti neo-espressionisti o neo-surrealisti, con una predilezione per il fantastico e l’inquietante, e un’attenzione per il rapporto fra interiorità e paesaggio.  Il segno grafico è spesso acuto e preciso, e si declina nei più svariati supporti, dalla pagina al muro. Per altri artisti, lo sguardo è rivolto verso il politico e il sociale, indagato con sensibilità etnografica, con distaccata ironia o con fervore attivista. Scultura, installazione e performance sono altre pratiche attraverso le quali si viene a patti con la realtà.

Ricominciando a guardare al futuro con una nuova consapevolezza del proprio ruolo sociale, il Museo Nivola dà il via a un piano a lungo termine di sostegno e sviluppo del sistema dell’arte in Sardegna, ponendosi come punto di incontro fra artisti, pubblico e comunità. 

Questa mostra, inoltre, segna l’inizio di un ciclo di eventi, progetti e call dedicati agli artisti emergenti del territorio, che affiancheranno la programmazione internazionale del museo in una prospettiva di confronto, stimolando il dibattito intellettuale e la risposta del pubblico. 

In mostra anche un portfolio di opere acquisite dal museo durante la quarantena legata al Covid-19, e ora messe in vendita per finanziare, con il 100% del ricavato, progetti solidali. 

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