In & outsider art, il potere dei sogni


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La Fondazione Luciana Matalon di Milano, in collaborazione con la Galleria Mizen Fine Art di Parigi e World Art Bridge, ha promosso e organizzato la mostra “In & outsider art, il potere dei sogni”, esposta a Noto (Siracusa) fino al 30 novembre presso Palazzo Trigona Museum e realizzata a cura di Niki Ottimofiore.

In & outsider art, il potere dei sogni, Noto

Il potere dei sogni è il primo episodio di un progetto di comunicazione artistica, insieme espositivo, laboratoriale e di elaborazione di idee che vuole eliminare gli schemi limitativi e soffocanti delle definizioni dei linguaggi, per seguire i liberi pensieri degli artisti e la loro lettura e rappresentazione del presente. In questa prima edizione pensata per Noto ed i suoi “capricci” barocchi, è il sogno che accomuna artisti apparentemente così lontani e finanche solitari nel loro stesso ambito esistenziale. Il sogno inteso come territorio della libertà e della fantasia, rifugio e torre di osservazione illimitata, laboratorio dove i confini tra ciò che è stato, ciò che è, ciò che sarà, ciò che potrebbe essere, sono aboliti e una condizione speciale della mente e dell’anima offre la sua tremenda e potente opportunità.
Le otto opere pittoriche (di cui sei inedite, benché degli anni Novanta) e le due sculture di Luciana Matalon presentate in questo percorso espositivo, ben si inseriscono nella tematica del sogno e della fantasia. La dimensione onirica ricopre infatti un ruolo fondamentale nelle invenzioni libere e fantastiche dell’artista, create in oltre quarant’anni di intenso e febbrile lavoro pittorico e scultoreo, ma anche grafico e incisorio. 
Meditazione, introspezione, esperienze personali e apertura mentale nei confronti dell’immensità del cosmo sono stati i punti di partenza che hanno portato l’artista ad imprimere nella materia i luoghi apparsi in sogno. In molte delle sue opere la dimensione del sogno viene raccontata attraverso forme simboliche di orologi e scale traballanti, per mezzo delle quali l’uomo tenta di fermare il tempo e di salire verso pianeti onirici. La scala, così come altri elementi che tendono al verticalismo come alberi e totem, è una delle iconografie ricorrenti dell’universo poetico mataloniano. Essa è simbolo di ascesi, di perfezionamento di se stessi, di obiettivi che ciascuno può liberamente scegliere e tentare di perseguire.
Gli artisti in mostra sono: Gesine Arps (Germania), Francky Criquet (Francia), Francesco Cusumano (Italia), Luciana Matalon (Italia), Hekizan Onimaru (Giappone), Kentaro Kawabata (Giappone).

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