Quadri e ritratti realizzati per “New Yorker” e “New York Times”


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La GAM di Milano espone nelle sale al piano terreno della propria sede nella Villa Reale, fino all’8 settembre, una mostra dedicata al pittore e illustratore Andrea Ventura che permette di ripercorrere la produzione dell’artista, nato a Milano nel ‘68 e berlinese di adozione. 

Promossa da Comune di Milano|Cultura e ideata dalla GAM, la mostra è curata da Paola Zatti, conservatore responsabile del museo, con la collaborazione di Alessandro Oldani e il contributo critico di Francesca Alfano Miglietti.

L’esposizione, composta da 140 opere, è suddivisa in quattro sezioni.

Sono presenti le tavole originali realizzate da Ventura per illustrare una serie di racconti ispirati alla Galleria, la cui raccolta è stata in seguito pubblicata nel volume “Musicisti, leoni e fontane” (Napoli 2017) e ha riscosso un significativo interesse, inserendosi nel solco di una pubblicistica molto attuale che ha affidato ad alcuni illustratori il compito di raccontare, con un linguaggio insolito, le vicende relative ad alcuni musei internazionali (come nel caso del Musée d’Orsay).

In mostra vi è anche una selezione dei numerosissimi ritratti realizzati in questi ultimi anni per le riviste “New Yorker” e “New York Times”, oltre a una serie di sculture di piccolo formato, esposte accanto alle più recenti opere in acrilico di grande formato.

Figlio d’arte (il padre era un art director negli anni ’70 diventato illustratore per libri d’infazia), Ventura è vissuto tra l’arte e l’illustrazione. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Milano per poi trasferirsi a New York nei primi anni ’90. Lì ha iniziato la collaborazione con The New Yorker, poi sono arrivate le celebri copertine per IL, il maschile del Sole 24 Ore in Italia.

A corredo dei lavori di Ventura in esposizione alla GAM di Milano, un testo critico di Francesca Alfano Miglietti accompagna alla scoperta di questa personale di ampio respiro.

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