Presso i Musei civici di Domodossola (VB), fino al 3 novembre è allestita la mostra “Balla, Boccioni, Depero. Costruire lo spazio del futuro”, dedicata al Futurismo, per raccontare un’epoca d’oro della città di Domodossola, scaraventata nel pieno della logica futurista e coinvolta nell’immaginario della modernità.
Sono oltre settanta
capolavori di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Gerardo Dottori,
Tullio Crali e tanti altri artisti in dialogo con le affascinanti sculture
delle donne ossolane in abiti d’epoca, la prima macchina immatricolata nella
Provincia di Novara e l’aeroplano dell’aviatore peruviano Geo Chávez che compì
la mirabolante impresa della prima transvolata delle Alpi, sorvolando i cieli
del Sempione nel 1910.
Questa mostra è organizzata dal Comune di Domodossola, in partnership con la
Fondazione Paola Angela Ruminelli, con il sostegno della Fondazione Comunitaria
del VCO, con la collaborazione del Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea
di Trento e Rovereto e dell’Associazione Musei dell’Ossola; è patrocinata dal
Mibac, Ministero per i beni e le attività culturali e da Regione Piemonte, ed è
ideata e curata da Antonio D’Amico.
Le opere esposte propongono una visione coinvolgente, dall’ultimo decennio
dell’Ottocento fino al 1960, dalla stagione prefuturista all’aeropittura,
attraversando gli anni tra le due guerre mondiali, per mettere in evidenza il
cambiamento del rapporto tra l’uomo e la natura, tra il centro e la periferia, tra
la tradizione e il futuro.
Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni e si apre con un affondo
sulla visione placida e silente del paesaggio d’inizio secolo e sulla
contemplazione dell’uomo in rapporto con la natura. Protagoniste sono le opere
di Balla e Boccioni, realizzate nella fase divisionista e prefuturista, e di
Depero in dialogo con due mannequin in legno con costumi della Val D’Ossola
realizzati nel corso del Settecento e restaurati in occasione di questa mostra.
Andando avanti prende forma il concetto di movimento e velocità nelle
sorprendenti opere di Balla, Dudreville, Dottori e Pippo Rizzo. La percezione
del movimento e della velocità, esaltata tra l’altro nello straordinario Colpo
di fucile domenicale di Balla, che arriva a Domodossola dalla collezione della
Banca d’Italia, culmina nel volo, tema che traina la mostra verso l’ultima
stagione del futurismo post bellico, con opere di Balla, Crali, Tato,
Cambellotti, Dottori, Monachesi e altri ancora. L’aeroplano di Geo Chávez,
aviatore peruviano che per primo portò a termine l’impresa di trasvolare le
Alpi, sospeso nel soffitto di Palazzo San Francesco, custodisce la sensibilità
che emana dall’intera mostra.
La mostra si avvale di un comitato di studi, del quale fanno parte Nicoletta
Boschiero, responsabile di Casa d’Arte Futurista Depero, Federica Pirani,
coordinatrice delle Attività Espositive e Culturali della Sovrintendenza
Capitolina, Massimo Duranti, Presidente Archivi Dottori, Elena Gigli,
responsabile dell’Archivio Balla, Chiara Pagani, storica dell’arte, Paola
Caretti, studiosa delle tradizioni popolari e Aurelio Sciaraffa, coordinatore
organizzativo.