Arshile Gorky 1904-1948


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È esposta a Venezia, al Museo internazionale di Ca’ Pesaro fino al 22 settembre prossimo, la prima e ampia retrospettiva italiana dedicata ad Arshile Gorky (Lago Van, Anatolia Ottomana, attuale Turchia, 1904 – Sherman, Connecticut, Stati Uniti, 1948), artista chiave dell’arte americana del XX secolo, tra i principali protagonisti nello sviluppo del movimento dell’Espressionismo Astratto.

Arshile Gorky, The Limit-1947 ©, 2018 The Arshile Gorky Foundation Artists Rights Society, ARS New York

La mostra è realizzata a cura di Gabriella Belli e Edith Devaney, con la collaborazione di The Arshile Gorky Foundation e presenta 80 opere con le quali si prende in considerazione le tappe della straordinaria carriera di Arshile Gorky dai primi lavori degli anni Venti, in cui il suo approccio alla pittura è fortemente connotato dal rapporto con le composizioni di Cézanne, passando per i punti più alti del suo studio da autodidatta dei maestri e dei movimenti moderni, fino ad arrivare alla fase in cui tutti questi stimoli confluiscono in una potente e singolarissima visione.
Le opere provengono da prestigiose collezioni internazionali sia istituzionali che private: tra queste la Tate di Londra, la National Gallery of Art di Washington DC, il Whitney Museum of American Art di New York, l’Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, il Centre Pompidou di Parigi, l’Israel Museum di Gerusalemme.  Una rassegna che nella sezione finale mostra con quale forza l’energia pittorica e l’immaginazione di Gorky si uniscano ad un rinnovato incontro con la natura, nei paesaggi della Virginia e del Connecticut, durante le estati del 1942-45. Una selezione di questi capolavori maturi, con la loro gamma di surreale, di astratto, di figurativo, rivela un artista al culmine del suo straordinario potere creativo. La qualità inimitabile delle ultime opere fu riconosciuta dal poeta surrealista André Breton che, nella prefazione al catalogo di una mostra di Gorky del 1945, la descrisse come un “ibrido”, riconoscendo la complessità con cui Gorky evocava il mondo naturale, unendolo a una moltitudine di memorie personali e influenze diverse. Accanto ai dipinti, la mostra include una selezione di lavori su carta che dimostrano la mano incredibile dell’artista.

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