It’s ok to change your mind!


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Alina Gutkina, I AM, 2010, Gazprombank Collection

Proveniente dalla Collezione Gazprombank, alla Villa delle Rose di Bologna, fino al 18 marzo sono esposte le opere che rappresentano l’arte contemporanea russa.

La mostra è realizzata a cura di Lorenzo Balbi e Suad Garayeva-Maleki e offre un nuovo punto di vista per riflettere sull’eredità delle avanguardie di inizio Novecento e la loro influenza sull’arte contemporanea russa.
Questa mostra delinea l’ampio spettro delle differenti posizioni artistiche, da quelle che si interrogano su sfide individuali e forme espressive prettamente locali a quelle che esplorano il sogno distopico di costruire una realtà alternativa.
Mentre le avanguardie russe del secolo scorso richiedevano un’azione concentrata, diretta verso un preciso obiettivo, oggi l’energia artistica sembra essere più diffusa e indeterminata. Molte opere emanano un’aura di sospensione nel tempo e nello spazio, in uno stato di perpetua attesa di un futuro migliore. Sentimenti nostalgici descrivono il desiderio di una società pacifica e più equa mentre la nuova identità russa viene negoziata attraverso la giustapposizione di vecchie tradizioni alla cultura giovanile globale del presente.
L’esposizione presenta le opere di ventuno artisti e collettivi russi delle ultime generazioni che, insieme, annunciano uno spostamento paradigmatico nonostante la confusione e l’incertezza che la loro generazione si trova a fronteggiare. Il titolo, suggerito dall’omonimo lavoro di Svetlana Shuvaeva, a sua volta preso in prestito dal popolare slogan di una campagna della multinazionale IKEA, evidenzia il senso di gioco insito nella pratica artistica attuale. I processi per raggiungere un nuovo status quo rimangono fluidi e multiformi e, se sia ripristinando l’ambiente vicino a noi o atterrando sulla luna, il cambiamento è in arrivo e sarà OK.

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