Sassittassi. Sedie d’artista


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La sedia che brucia, pellicole radiografiche, legno marino su sgabello Ikea, cm 75x70x70, 2017

Fino al 21 aprile prossimo, al Castello La Grua Talamanca di Carini (PA), è allestita la mostra “Sassittassi. Sedie d’artista” organizzata dall’associazione culturale RicercArte di Palermo, con il patrocinio dei comuni di Carini e di Palermo, che fa parte del progetto benefico Sassittassi.

La sedia d’artista moderna prende spunto dal movimento anti-design che si sviluppò negli anni Ottanta, quando all’idea di funzionalismo si contrappose una concezione più libera e antifunzionalista dell’oggetto in cui prevalgono principalmente l’aspetto ludico e contenutistico (tra i principali esponenti di questa nuova concezione del design abbiamo, per esempio, Alessandro Mendini). Sono quelli gli anni in cui design, arte contemporanea e artigianato si fondono dando vita ad oggetti che travalicano la loro funzione primaria per aprirsi a nuove strade e nuove interpretazioni. La sedia concepita come vera e propria opera d’arte, se si escludono le opere di alcuni artisti concettuali come Joseph Kossut.

Tra gli artisti che realizzarono numerose “Sedie d’artista” va ricordato Giusto Sucato, scomparso recentemente.
Le sedie elaborate ed esposte in questa mostra, prendono spunto da due aspetti fondamentali: quello legato al funzionalismo e all’idea futurista e del Bauhaus dell’arte nella vita di tutti i giorni (mobili ed oggetti compresi) e quell’altro, invece, che punta all’aspetto più “astratto” dell’oggetto azzerandone la funzione principale e concentrandosi su tematiche concettuali e eteree.

Negli ultimi decenni la sedia si è resa protagonista di numerose esposizioni di arte contemporanea, forse perché in essa sono concentrate diverse tematiche e necessità che la rendono una compagna ed un’ancora di salvezza nella frenetica vita quotidiana. La sedia come pausa, oggetto caro e rinfrancante del nostro corpo stanco, come amica di sempre pronta ad accoglierci ed accogliere i nuovi ospiti che nella nostra esistenza si avvicendano. In questa mostra essa diviene ora albero ora oggetto respingente, ora cavalcatura ora lacerazione interiore. Simbolo di precarietà o di gioco, essa si presta a più reinterpretazioni svelando le sue mille facce in un continuo alternarsi di equivoci ed inganni o solide certezze. La sedia, quindi, come simbolo di una società eclettica in cui nulla è ciò che sembra: labile specchio d’acqua saponata pronto ad infrangersi al minimo tocco o resistente nuvola disposta ad accoglierci e sorreggerci.

Gli artisti presenti in mostra sono: Arturo Barbante, Tiziana Cafiero, Peppe Caiozzo, Paolo Chirco, Bartolomeo Conciauro, Carmela Corsitto, Evelin Costa, Lia D’Aleo, Antonina D’Amato, Cinzia Farina, Giuseppe Fell, Naire Feo, Piera Ingargiola, Anna Maria Lo Bello, Marco Lotà, Margherita Levo Rosenberg, Pino Manzella, Angela Sarzana, Nancy Sofia, Caterina Vicari, Tiziana Viola Massa, Istituto d’Arte di Palermo.

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