L’elogio della bellezza. 20 opere, 20 musei, per i 20 anni del Lia


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Dosso Dossi, Diana e Callisto, 1529-1530, olio su tela, Galleria Borghese, Roma

Per festeggiare il proprio ventennale, il Museo Lia di La Spezia propone, fino al 25 giugno una mostra composta da 20 capolavori provenienti da 20 Musei, per documentare la Bellezza creata dagli artisti dei secoli passati.

Il Museo Civico “Amedeo Lia” nasceva vent’anni fa, grazie all’incontro tra il collezionista e l’amministrazione comunale e, oggi, nel ventennale di questa preziosa creazione, la città della Spezia ha scelto di onorare la memoria di Amedeo Lia facendo convergere nel magnifico Museo a lui dedicato venti capolavori aggiuntivi, uno per ogni anno del ventennale, ognuno di essi offerto per questo “omaggio collettivo” da un diverso museo che con il Museo Lia ha avuto rapporti scientifici e di scambio.

I 20 sono capolavori scelti sulla base della qualità, ovviamente, ma anche sulla base della loro “assonanza” con le opere patrimonio del Lia.
Alcuni dei nomi dei grandi Maestri sono, per esempio: Dosso Dossi, Neri di Bicci, Giovanni da Modena, Annibale Carracci, El Greco, Bramantino, Chardin, Panfilo Nuvolone, Matteo Civitali, Jacopo Bassano, Beato Angelico, Gian Lorenzo Bernini, Giulio Cesare Procaccini, Bergognone, Pontormo, Guercino, Ludovico Carracci. Ma anche alcuni straordinari reperti archeologici o esempi eccelsi di arti applicate, in assonanza appunto alle diverse Collezioni Lia.

Essi sono posti accanto alle circa 1000 opere di grande varietà, dall’epoca classica, al tardo antico, al Medioevo e per finire al XVIII secolo, che compongono la Collezione Lia. Si tratta di dipinti, miniature, sculture in bronzo, rame, avorio, legno, vetri, maioliche, oggetti d’arte che documentano il gusto e la cultura dell’arte in Italia e in Europa.
Nella collezione i cosiddetti “primitivi” sono una vera gemma, con oltre settanta tavole di Pietro Lorenzetti, Bernardo Daddi, Lippo Memmi, Lippo di Benivieni, Lorenzo di Bicci, Barnaba da Modena, Paolo di Giovanni Fei, il Sassetta; inoltre molte tempere e tele fra cui Vincenzo Foppa, Antonio Vivarini, il Bergognone, un’opera attribuita a Raffaello giovane, Pontormo, Tiziano, Tintoretto, Sebastiano del Piombo, Giovanni Cariani, Gentile e Giovanni Bellini, Bernardo Bellotto, Canaletto.

A rendere questo superbo “Omaggio” hanno concorso i fiorentini Galleria dell’Accademia, Museo del Bargello, Museo Nazionale di San Marco e Museo Horne, il Museo Civico Medievale di Bologna, il Castello Sforzesco, la Pinacoteca di Brera e il Diocesano per Milano, il lucchese Museo Nazionale di Villa Guinigi, le veneziane Gallerie dell’Accademia, la Carrara di Bergamo, la Galleria Nazionale delle Marche e, da Roma, la Pinacoteca Capitolina, il Museo Nazionale di Palazzo Venezia e la Galleria Borghese, per quanto riguarda l’Italia. L’estero è presente con la Gemaldegalerie di Berlino, il Museo Thyssen Bornemisza di Madrid, il Musée Jacquemart-André di Parigi e il Städelsches Kunstinstitut di Francoforte.

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