Sergio Unia. In ascolto


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Fino al 9 dicembre, il Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama, Museo Civico d’Arte Antica a Torino accoglie il progetto espositivo “Sergio Unia. In ascolto”, composta da una selezione di opere dello scultore monregalese Sergio Unia (Roccaforte Mondovì, 10 marzo 1943) che trovano nel giardino del Castello degli Acaja una specifica risonanza, legata ai resti antichi, alla natura, al mutare del tempo e al paesaggio.

Sergio Unia, In ascolto

Le tredici sculture in bronzo di Unia toccano alcuni dei temi universali sviluppati dall’artista, quali il rapporto con la natura, l’antico, l’infanzia e i giochi dell’adolescenza, facendo emergere la sua poetica figurativa, nutrita di classicità eppure fortemente contemporanea.

Fra i temi principali, quello del rapporto con l’antico, si svela nelle opere Reperto torso virile, La musa (reperto n. 2) e Attesa ed emerge con particolare forza in relazione ai frammenti di pilastri e vasi lapidei della balaustrata juvarriana del palazzo, che giacciono quali rovine nell’area a sud del castello.

Sono però i soggetti dell’infanzia, dell’adolescenza e della giovinezza a costituire il nucleo centrale della mostra: Maia con l’aquilone, Bimba sui pattini, Giochi, la cavallina, Adolescente con flauto (Rossana), Nudo dormiente e Danzatrice (Elena) trasmettono all’osservatore il senso di una ricerca artistica che plasma la materia in forme depurate, tese verso una perfezione astratta da qualsiasi coordinata temporale. Il bronzo, nelle figure di Unia, materializza corpi all’apparenza senza peso, disegnati dal movimento di un’azione. Le posture classiche, da atelier di Accademia, vengono declinate in una realtà intima e concreta, in rapporto diretto con l’ambiente che le circonda, soggette al variare quotidiano della luce e dei colori.

La donazione alla Fondazione CRC di diverse opere tra disegni e sculture di Sergio Unia risale al 2019. Nel corso del 2024, in parallelo all’iniziativa espositiva promossa insieme a Fondazione Torino Musei, la Fondazione CRC ha lavorato al riordino, alla catalogazione e alla digitalizzazione di più di 600 disegni donati da Sergio Unia, nell’ottica di valorizzare questo patrimonio e renderlo presto accessibile a tutti.

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