Marginalia


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Gli artisti di Marginalia già dal 1979 si muovono in un ritrovato terreno di esperienza comune intorno al rapporto fra opera, luogo e non luogo nel senso di una dimensione altra dell’opera che può cogliersi solo nel rapporto dell’opera con il “luogo” e nelle realtà dei “luoghi”. Gli artisti che formano questo gruppo sono: Correggia, Magli, Pangaro e Vatrella e aprono la stagione espositiva del Cassino Museo di Arte Contemporanea (CAMUSAC) con una mostra aperta fino al 2 gennaio 2025 realizzata a cura di Bruno Corà.

Marginalia, Museo di Arte Contemporanea (CAMUSAC), Cassino

La storica compagine, esordita alla fine degli anni Settanta in Calabria, torna a riunire le singole esperienze dopo un quarantennio durante il quale ognuno dei protagonisti di quella significativa stagione produttiva ha tracciato e segnato un proprio percorso di ricerca identitaria e di matrice estetico-poetica inerente il nesso “Opera e Luogo”; è ancora quel binomio di azione poetica unito a una urgenza del Fare che si riaffaccia, con nuove istanze, sulla scena dell’arte, attraverso inedite proposizioni di ognuno dei quattro artisti.
Se Francesco Correggia appare determinato nel proporre un ‘testo’ pittorico che sia nuovamente idoneo a ritrascrivere la realtà di questa fase culturale, ciò sembra rispondere a una forte esigenza di agire e intervenire – perfino col proprio corpo, se necessario – nella formulazione del messaggio sia verbale che plastico. La sua dunque si rivela come prassi complessa non esente dalla componente performativa. Emblematica in questa mostra è l’elaborazione di un repertorio pittorico-plastico
disponibile a mutare fisionomia linguistica, affrontando la condizione temporale.
Dialettico a questo comportamento è l’agire di Luigi Magli, che imprime al suo lavoro una densità commisurata alla percezione che è il proprio gesto, ancorché attualizzato in una forma nuova, possa recare con sé un’arcaicità da far riaffiorare e offrire in rapporto al contesto in cui si manifesta. Una sensibilità sempre allertata, dunque, rivolge la sua attenzione ai materiali e alle cose, come ai luoghi e alle situazioni, pronta per un esperienza lirica o drammatica, elegiaca o ironica, gioiosa o malinconica, in continua vibrazione.
Analogamente fenomenica è la concezione del lavoro di Rocco Pangaro a base del materiale specchiante che, seppur frammentato, riesce a impiegare sia la riflessione sia la luce, sempre coinvolgendo e attraendo l’osservatore. Opera seducente, dunque, ma anche rivelatrice, che si coniuga spazialmente al luogo espositivo rovesciandone gli effetti, le percezioni, talvolta i comportamenti degli utenti.
Infine l’opera di Giovanni Vatrella, protesa travalicare l’originaria bidimensionalità mediante oggetti/strutture che si estendono verso l’osservatore e nello spazio dove egli si trova, vuole dare l’impressione di ciò che non si vede, che è celato, non è manifesto, ma che ha una sua reale dimensione.
In occasione della mostra “Opera e Luogo. Correggia, Magli, Pangaro, Vatrella” verrà presentato il volume “Marginalia”, a cura di Bruno Corà, Edizioni Forma, che ripercorre la storia del gruppo documentandone numerosi lavori e un contributo critico di Gianluca Covelli.

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