Corrado Bonomi. Acque chete


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Il Comune di Milano Cultura in collaborazione con Acquario e Civica Stazione Idrobiologica promuove la mostra personale di Corrado Bonomi (Novara, 1956), tra i più importanti protagonisti del Concettualismo Ironico, “Acque chete”, allestita fino al 6 febbraio presso l’Acquario civico di Milano a cura di Alberto Fiz.

L’esposizione presenta 20 opere, tra dipinti, sculture e installazioni che hanno come elemento unificante il mondo marino con i suoi abitanti e prevede una riflessione sui temi della diversità e della sostenibilità attraverso la lente dell’ironia, tratto caratteristico di tutta l’indagine artistica che Bonomi conduce sin dagli anni Ottanta.
Per entrare in mostra si deve attraversare il Ventre della balena percorrendo l’inedita installazione site specific realizzata dall’artista per l’occasione con le vertebre e le costole del cetaceo in polistirolo.
Nel medesimo ambiente compare Nuovi Arrivi, un grande lavoro di quasi tre metri realizzato nel 2021 con un modello di capodoglio che trasporta sul dorso una moltitudine di migranti.

Dopo aver affrontato la tematica del viaggio, Bonomi propone Mare nostrum, un’opera assai problematica dove all’interno di un siparietto in legno, simile a un teatrino per l’infanzia con una base in sabbia e circondato da ami in canna di bambù si possono pescare con una calamita i tanti oggetti finiti in fondo al Mediterraneo. 
Le componenti ecologiche e le distorsioni ambientali sono evidenziate anche da Squalo martello della serie Ars Topiaria dove vengono associate forme naturali a materiali sintetici (si utilizzano pezzi di plastica triturati e riciclati) dando vita a sarcastiche ibridazioni.
Un altro lavoro di grande attualità proposto all’Acquario è Arca Virus, modello dell’Arca di Noè ispirato a tipologie medievali. Al suo interno si trovano dodici provette contenenti liquidi colorati che simulano i dodici agenti patogeni più pericolosi del pianeta. Sotto di esse è celato il circuito elettrico che permette ai led di accendersi. A poppa una bandiera gialla con il simbolo di pericolo sanitario. L’artista ha poi creato per l’Acquario un’altra installazione, La flotta dell’arte. Dall’immaginario Cantiere Navale Bonomi provengono portaerei e sottomarini realizzati impilando libri, cataloghi, enciclopedie e riviste. L’universo immaginifico di Bonomi comprende anche riferimenti a Richard Wagner con Vascello fantasma, un’imbarcazione in fibra sintetica e cotone che veleggia poeticamente verso l’alto, e a Fëdor Dostoevskij con tre opere dedicate al suo celebre racconto Il coccodrillo: un caso straordinario dove, attraverso un gioco di specchi, l’osservatore prova la sensazione di essere inghiottito dal coccodrillo. Bonomi dipinge velieri e imbarcazioni antiche su carte nautiche proponendo le sue classiche tautologie che permettono di creare un rapporto di sincretismo tra l’oggetto pittorico e il materiale.
Sono, poi, molte le opere che sfidano le regole della storia dell’arte con omaggi irriverenti e paradossali, come avviene nel caso di Marcel Duchamp e la barchetta dell’arte che naviga nell’orinatoio all’Arcimboldo marino dove compare un’immagine multiforme realizzata con un assemblaggio di creature marine in plastica, passando attraverso Il sogno di Claude con un Monet in miniatura che dipinge sopra una foglia di Ninfea galleggiante riflessa su uno specchio d’acqua. 
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Allemandi con testi di Alberto Fiz, Elisabetta Polezzo, Marianna Cappia e un’intervista all’artista di Barbara Cottavoz.  

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