Forme & Colori 2022


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Ricorre quest’anno la IX edizione della Biennale “Forme & Colori”, del Progetto Macàl, al castello di Grinzane Cavour (CN) e acquista il carattere di mostra d’arte contemporanea diffusa sul territorio di Alba e delle Langhe. In questo modo si sono create le condizioni per promuovere la collaborazione tra territori confinanti ma spesso estranei gli uni agli altri.

L’obiettivo fin dall’inizio è stato di creare un clima di sana e proficua collaborazione tra realtà territoriali e produttive molto diverse, che permettesse di concorrere al raggiungimento di un obiettivo comune. Si sono contattati alcuni Comuni rappresentativi della Bassa e dell’Alta Langa ed è nata così la modalità diffusa di Forme & Colori, ossia installazioni d’arte contemporanea di primaria importanza collocate in luoghi appositamente studiati per creare un dialogo tra arte, architettura e paesaggio.

Della Bassa Langa partecipano Diano d’Alba e Grinzane Cavour mentre in Alta Langa: Bergolo, Bossolasco, Albaretto della Torre, Serravalle Langhe, Mombarcaro, Niella Belbo e San Benedetto Belbo e poi un paesino dell’Unione Montana Cebana, Sale San Giovanni.

Ne sono risultati così questi collegamenti: i marmi bianchissimi di Carrara del maestro Borgarello con il sapore antico e gravido di richiami metafisici con Serravalle Langhe; le magnifiche ragazze acerbe immortalate nel bronzo di Unia con la bellezza del giardino del castello di Grinzane Cavour; le sculture realizzate saldando chiavi antiche provenienti dall’Africa dello scultore Alessandria con l’eleganza silenziosa del centro storico di Bossolasco; i marmi e le ceramiche della scultrice Cravanzola con il lussureggiante giardino delle rose di Bergolo; l’opera monumentale ed impenetrabile dell’artista Bruno con il belvedere di Niella Belbo; l’enorme vascello in legno di castagno realizzato site-specific dal maestro Viglino con il panorama mozzafiato di Mombarcaro, il paese più alto delle Langhe, dal quale nelle giornate terse è possibile vedere lo scintillio del mar Ligure; le opere misteriose e ironiche del maestro Moi con l’iconica torre di Albaretto; le opere astratte, aliene e malinconiche degli scultori Aletti e Guggisberg con i cromatismi romantici dei campi di lavanda ed erbe officinali di Sale San Giovanni; le conturbanti opere in bronzo dello scultore Gabriele Garbolino Ru con l’infinita bellezza del belvedere a 360° di Diano d’Alba; le forme astratte e l’omaggio allo scrittore Beppe Fenoglio dell’artista Franco Marabotto con i luoghi fenogliani a San Benedetto Belbo.

La mostra diffusa è visitabile fino al 30 novembre durante le ore diurne.

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