Dieter Nuhr. Circondato di Lontano


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In concomitanza con la 59ª Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, la Biblioteca Nazionale Marciana ospita le opere dell’artista tedesco Dieter Nuhr (Wesel, Germania, 1960) nelle sue storiche Sale Monumentali, fino al 2 ottobre, in una mostra personale intitolata “Dieter Nuhr. Circondato di Lontano” (Von Fernen umgeben), patrocinata dalla Fondazione Brost.

Dieter Nuhr, Deutschland Ratingen

Mentre negli anni Novanta Dieter Nuhr lavorava ancora con il pennello e i colori a olio per poi passare alla fotografia, oggi combina elementi pittorici e fotografici nelle sue opere con i mezzi della tecnologia moderna. Nel processo, l’artista programma pennelli digitali che, in diversi passaggi e strati di colore, sovrappongono e talvolta coprono la fotografia originale, che nella maggior parte dei casi mostra un paesaggio o uno scatto architettonico.
Le immagini di Nuhr nascono da strutture pittoriche e, pur essendo costituite da dati fotografici, perdono il carattere di mera illustrazione. Ciò che viene fotografato si perde, si dissolve in ampie parti, per poi essere ricostruito in un processo pittorico. In questo modo, egli esprime ciò che nella memoria viene sempre più allontanato dal mondo con la distanza temporale e spaziale. Alla fine, emergono composizioni dall’aspetto pittorico che hanno poco a che fare con la fotografia classica. I quadri di Nuhr sono opere che assomigliano più a dipinti, creati con la maestria del XXI secolo.
L’artista trova ispirazione nei suoi viaggi in tutto il mondo. Ha già visitato quasi un centinaio di paesi e ne ha immortalato i paesaggi, gli edifici e le persone con il suo obiettivo. Nell’imponente mostra personale curata da Manfred Möller, Edition Minerva, e organizzata dall’Association for Art in Public Dirk Geuer, le immagini di grande formato, con motivi provenienti da Etiopia, Brasile, India, Messico, Nepal, Perù e Sri Lanka, sono ora accostate a una serie di fotografie del suo paese natale, la Germania. La regione della Ruhr, dove Nuhr è nato e cresciuto, svolge un ruolo fondamentale. Qui, l’architettura industriale tipica di questa regione si riflette nelle sue composizioni pittoriche.
Sono qui esposti anche gli schizzi con sfondi pittorici, creati appositamente per questo luogo speciale e riprendono anche i famosi dipinti di Paolo Veronese alle pareti della storica sala di lettura che raffigurano, tra gli altri, Platone e Aristotele. L’artista entra dunque in dialogo diretto con i capolavori dell’arte rinascimentale per i quali le Sale Monumentali sono famose in tutto il mondo. Estrapolate dai loro contesti culturali, le sue figure, che hanno riferimenti sia storico-artistici che personali, appaiono tuttavia isolate e equivalenti, inserite in strutture spaziali e architettoniche implicite eppur sospese. Incontriamo le figure tratteggiate da Nuhr come sconosciuti incontrati per caso per strada.

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